venerdì 20 aprile 2012

Decaffeinato per aiutare la memoria


Non contiene caffeina, eppure è un ottimo aiuto per il cervello. Parliamo del caffè decaffeinato, spesso bistratto e considerato una versione di "serie B", rispetto alla tazzina tradizionale. E non si tratta di un sostegno legato esclusivamente alla funzione eccitante tipica della sostanza che caratterizza il caffè vero e proprio, anzi. Ma vediamo di saperne di più.

Lo studio
I ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York, negli Usa, hanno scoperto che il caffè decaffeinato può migliorare il metabolismo energetico del cervello associato al diabete di tipo 2 e fattore di rischio per la demenza e altre patologie neurodegenerative come l'Alzheimer. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica "Nutritional Neuroscience".
Un gruppo di ricerca guidato da Giulio Maria Pasinetti, docente di Neurologia e Psichiatria al Mount Sinai, ha esplorato se l'aggiunta al regime dietetico di una soluzione standardizzata di caffè decaffeinato prima dell'insorgenza del diabete potesse migliorare la resistenza all'insulina nei topi con diabete di tipo 2. I ricercatori hanno somministrato il caffè per cinque mesi ai ratti e valutato la risposta genetica nel cervello degli animali. Hanno così scoperto che il cervello diventava in grado di metabolizzare il glucosio in modo più efficace e utilizzarlo per produrre energia cellulare
L'utilizzazione del glucosio, infatti, si riduce nelle persone con diabete di tipo 2, causando spesso problemi neurocognitivi.

Un potenziale integratore alimentare
"Il metabolismo energetico alterato nel cervello è noto per essere strettamente correlato con il declino cognitivo durante l'invecchiamento e nei soggetti ad alto rischio di sviluppare patologie neurodegenerative", ha detto Pasinetti. "Il nostro è il primo studio che mostra i potenziali benefici del caffè decaffeinato sia per prevenire e curare il declino cognitivo causato dal diabete di tipo 2 e dall'invecchiamento sia per contrastare l'insorgere delle malattie neurodegenerative", ha aggiunto.
L'assunzione di caffè non è raccomandata, a causa del fatto che è associata a rischi per la salute cardiovascolare come il colesterolo nel sangue e la pressione sanguigna, entrambi i quali portano ad un aumentato rischio di malattie cardiache, ictus, e morte prematura. Questi effetti negativi sono stati attribuiti principalmente però all'alto contenuto di caffeina. Queste nuove scoperte sono la prova che alcuni dei componenti nel caffè decaffeinato forniscono veri benefici per la salute. "Adesso - ha concluso Pasinetti - speriamo di esplorare il ruolo preventivo del caffè decaffeinato come integratore alimentare negli esseri umani".

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