La "mossa finale" che Hulk Hogan utilizzava in America, era una tecnica apparentemente semplice, che oggi viene utilizzata un po' da tutti i performer anche nelle fasi iniziali dell'incontro per spezzare il ritmo: il leg drop.
Leg drop significa letteralmente "caduta di gamba" ed è esattamente ciò in cui consiste questa tecnica, un salto in alto per poi cadere facendo impattare la parte posteriore della propria gamba sul collo o comunque sulla faccia o sul petto dell'avversario.
Chiaramente nel pro-wrestling, essendo uno spettacolo di intrattenimento, vengono utilizzati tutti gli espedienti possibili per fare in modo di salvaguardare l'incolumità di chi la subisce, al punto tale che risulta essere molto più dannosa per la colonna vertebrale di chi la esegue (e purtroppo Hulk Hogan ne sa qualcosa...).
Però nella "kayfabe", ovvero nella mitologia del wrestling, bisogna pensare ad un uomo di quasi centoquaranta chili di muscoli solidi come il marmo, per quasi due metri di altezza, che vola in aria per poi precipitare sul collo del malcapitato con tutto il proprio peso.
Potrebbe essere letale.
E lo era ancora di più nel film Rocky III, dove Hulk Hogan interpretava il campione del mondo di lotta "Labbratonanti" (Thunderlips), annunciato al peso di centosessanta chili per due metri e dieci di altezza, contro un avversario, il pugile Rocky Balboa, che era poco più della metà di lui!
Gli effetti di scena riuscirono a rendere il leg drop di Hulk Hogan un momento davvero molto spettacolare, entrato di fatto nella storia della cinematografia.
Hulk Hogan ha eseguito il suo ultimo leg drop il 27 aprile 2007, combattendo contro "The Big Show" Paul Wight a Memphis, Tennessee, in un evento organizzato dalla Memphis Wrestling.
Da allora, anche se si è esibito in qualche match, ha dovuto rinunciare all'esecuzione di questa mossa a causa di gravi problemi alla spina dorsale che lo hanno costretto a una decina di interventi chirurgici.
Da notare che in Giappone, Hulk utilizzava una mossa finale differente, ovvero l'Axe Bomber (che Tony Fusaro chiamava "il laccio californiano" nelle sue telecronache), ovvero una poderosa "clothesline" (braccio teso) sferrata in rincorsa dopo aver lanciato l'avversario alle corde con un "irish whip" (frusta irlandese).
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