Una sentenza di 178 pagine su una delle peggiori crisi sanitarie pubbliche nella storia degli Stati Uniti, con Snyder accusato di aver ripetutamente ignorato i rischi di usare tra il 2014 e il 2015 il fiume come bacino idrico senza trattare adeguatamente le sue acque, mentre si stava costruendo un nuovo impianto vicino al lago Huron. Un caso definito un esempio di "razzismo ambientale", visto che la maggior parte della popolazione è afroamericana
Il giudice federale Judith Levy ha approvato un accordo da 626 milioni di dollari per le migliaia di vittime di intossicazione per via di acqua contaminata con piombo a Flint, nello Stato americano del Michigan. Una sentenza di 178 pagine su una delle peggiori crisi sanitarie pubbliche nella storia degli Stati Uniti per cui è incriminato di Rick Snyder, il politico repubblicano governatore dello stato dal 2011 al 2019. È stato lui a nominare i manager che hanno deciso la mossa al risparmio che ha portato acqua inquinata nelle case degli abitanti di Flint. Gran parte degli indennizzi, 600 milioni, saranno pagati dallo Stato del Michigan, la città di Flint contribuirà per 20 milioni e 6,25 milioni arriveranno da due società, la Mclaren Healt e la Rowe Service. Tolti 200 milioni di dollari di spese legali, l‘80% di quello che rimane è destinato ai bambini.
Infatti lo Stato è accusato di aver ripetutamente ignorato i rischi di usare tra il 2014 e il 2015 il fiume Flint come bacino idrico senza trattare adeguatamente le sue acque, mentre si stava costruendo un nuovo impianto vicino al lago Huron, a 246 chilometri di distanza. L’allarme è stato lanciato nel 2015, quando il dottore Mona Hanna-Attisha ha pubblicamente riportato elevati livelli di piombo nei bambini, così partì una prima campagna di sensibilizzazione sul tema alla quale parteciparono molti personaggi del mondo dello spettacolo nati nel Michigan, da Aretha Franklin a Eminem. “L’accordo raggiunto qui oggi è un notevole risultato per molte ragioni, non ultimo il fatto che essa stabilisce un programma di compensazione globale”, ha dichiarato il giudice Levy, che ancora non ha stabilito la tempistica per la divisione del risarcimento. Si aprirà presto un processo in cui le famiglie che hanno firmato per gli indennizzi, più della metà dei 95mila abitanti della città, dovranno presentare le prove dell’avvelenamento con esami del sangue o risultati neurologici.
Entusiasta anche Ted Leopold, uno dei principali avvocati nel contenzioso, che ha dichiarato: “Questo è un giorno storico e importante per gli abitanti di Flint, che finalmente inizierà a vedere la giustizia servita”. Infatti in America si è parlato del disastro idrico come di “razzismo ambientale”, dato che la popolazione nella città è prevalentemente di colore. Melissa Mays è un’assistente sociale di 43 anni, vive a Flint e i suoi tre figli hanno avuto problemi di salute e difficoltà di apprendimento proprio a causa del livello di piombo ne loro corpo. “Molte delle cure per i miei figli non sono coperte dall’assicurazione – ha detto -, molte cure sono supplementari e costano. Ma abbiamo fatto la storia”. Mays ha detto che spera che almeno questa sentenza stabilisca un precedente per i casi di avvelenamento. Ma la saga di Flint non è ancora finita. Nove persone, tra cui l’ex governatore Snyder, andranno presto a processo per crimini per i quali si sono dichiarati innocenti.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/11/usa-maxi-risarcimento-da-626-milioni-alla-popolazione-di-flint-per-lacqua-contaminata-rischi-ripetutamente-ignorati/6388657/
Bush71
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