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Avete negato il virus.
Negato i morti.
Deriso i morti.
Deriso medici, infermieri e operatori del 118 sfatti di stanchezza per aver cercato di salvare vite umane. Disperati per averne perse troppe.
Avete inseguito ambulanze, filmato sale d'attesa dei PS vuote, per dimostrare che non c'era emergenza.
Avete poi minacciato il personale sanitario, vandalizzato le macchine.
Avete infranto le regole, organizzando feste e grigliate e creando focolai di contagio.
Avete trovato ogni possibile scappatoia per uscire di casa, perché voi siete voi e gli altri non sono un cazzo.
Però avete fatto le vittime sacrificali quando vi hanno richiamato al lavoro. In banca, magari.
Avete pianto miseria per mesi, morivate di fame e di stenti.
Poi però vi siete ammassati in discoteche per Vip in Sardegna, per poter postare sui social le foto e i filmati.
Avete postato ogni sorta di stronzate, condiviso le opinioni di ciarlatani raccattati chissà dove come fossero il verbo divino, inventato complotti e strane teorie, dando degli ignoranti a chi cercava di farvi capire quanto fossero assurde.
Poi è arrivato il vaccino.
Avete iniziato a deridere e insultare chi si vaccinava, con la stessa arrogante ignoranza di sempre, immersi nei vostri siti sempre più pieni di cazzate e di professori di filosofia che si improvvisavano medici e vi dicevano che invece del vaccino era meglio ammalarsi e poi curarsi con un vermifugo per cavalli.
Continuate a sentirvi un'elite, il popolo eletto,
i detentori della conoscenza mentre gli altri
(la maggioranza ormai) sono dei poveri idioti,
i *punturati* le cavie, gli scemi del villaggio.
Adesso manifestate per la libertà, la vostra come sempre, senza rendervi conto di essere manovrati da estremisti a cui della vostra libertà, del vostro lavoro, della vostra vita non frega una beata ceppa.
Non cercate solidarietà o empatia ora dalla maggioranza silenziosa, quella che ha sempre rispettato leggi e regole, che ha sopportato e stretto i denti e la cinghia davvero, che si è vaccinata non soltanto per proteggere se stessa ma anche per chi non può farlo e per interrompere il ciclo mortale della pandemia.
Ne abbiamo le palle piene di voi e delle vostre cavolate.
(Di Chiara Serra)
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