martedì 15 luglio 2014

Yara Gambirasio: e se non fosse un semplice ‘delitto passionale’?

yara gambirasio-R.C.- Massimo Giuseppe Bossetti ha espresso ai magistrati la convinzione che dietro all’omicidio della piccola Yara  Gambirasio ci sia molto di più che un banale delitto a sfondo sessuale, un  fatto, se vogliamo privato.
Il presunto mostro di Mapello ha dichiarato “Yara è stata uccisa per una vendetta contro il padre”.
Ora gli inquirenti dopo aver messo a soqquadro un’intera comunità, speso circa otto milioni di euro in analisi del Dna, forse potrebbero cominciare ad interrogarsi su un altro possibile movente, mancante o fumoso a carico di Bossetti: che dietro a questo delitto ci sia l’ombra del crimine organizzato, dellaCamorra.
In tempi non sospetti Articolotre e il mensile d'inchiesta La Voce delle Voci  avevano già avanzato questa ipotesi, l’ombra dei clan potrebbe allungarsi sulla morte della piccola Yara: gli stessi macabri rituali a contorno dei delitti più efferati.
Del resto a Brembate informazioni in tal senso circolavano già nei primi mesi delle indagini. Indiscrezioni arrivavano alle redazioni dei giornali “Indagate sul clan Mozzarella, tutti sanno che a Brembate c’è la Camorra. In periferia sembra di stare a Secondigliano o a Forcella, spaccio a gogò”.
Ma sono i fatti che raccontano questa storia.
Il 12 ottobre 2010 I finanzieri del gruppo antidroga arrestano i fratelliMassimiliano e Patrizio Locatelli, impresari edili con appalto del nuovocentro commerciale di Mapello, proprio quello dove lavorava Massimo Bossetti.
I Locatelli, impresari di origine napoletana collegati al sodalizio criminale dei Mozzarella. Accuse a loro carico pesanti come macigni, dal riciclaggio al narcotraffico, 10 milioni di euro il valore dei beni sequestrati nell’operazione Box.
E quel cantiere, quel centro commerciale, verso il quale si diressero senzaesitazioni i cani molecolari, fiutando le tracce di Yara, scomparsa da poco, la sera del 26 novembre 2012. I Locatelli erano stati arrestati appena quaranta giorni prima.
Un altro accostamento forse non del tutto casuale: lo sponsor del palazzotto dello sport di Brembate, dove Yara si allenava con la squadra di ginnastica artistica, era la Lopav Pima, azienda di proprietà della famiglia Locatelli. Azienda che ha avuto anche rapporti di collaborazione con la Gamba coperture, della quale è dipendente Fulvio Gambirasio, il papà di Yara.
La Lopav Pima, un fulcro economico e sociale sul territorio, ma anche una realtà chiacchierata, la gente del posto parla di grossi giri di manodopera straniera in nero, di appalti e subappalti poco trasparenti, naturalmente ad aggiudicarseli sempre le stese ditte.
E, come ogni impresa camorristica che si rispetti, non potevano mancare le iniziative benefiche, parchi giochi per i bambini, feste per i dipendenti e famiglie, sponsorizzazioni sportive. All’open-day della Lopav, ricordano ancora oggi a Brembate, partecipavano forze dell’ordine, magistrati, politici e prelati locali.
Ma altre ancora sono le coincidenze impressionanti. Il 25 dicembre, poche ore prima della scomparsa di Yara, si toglie la vita nella caserma di Zogno, ilbrigadiere Pierluigi Gambirasio, forse un parente, forse soloun caso di omonimia. Non un biglietto, non una spiegazione, certo solo che il carabiniere si stava occupando del traffico di stupefacenti in val Brembana.
Nell’ambito dell’operazione Box, i finanzieri del Goa, arrestavano Gianfranco Benigni, ex carabiniere del Ros, considerato l’informatore della famiglia Locatelli. Benigni era accusato di fornire informazioni riservate in merito ad indagini in corso, o eventuali misure cautelari a carico degli impresari napoletano-bergamaschi.
Insomma, un sodalizio consolidato tra i narcos italo spagnoli, capeggiati da Mario di Madrid, il soprannome di Pasquale Claudio Locatelli, e il clan Mozzarella di San Giovanni a Teduccio.
Un sodalizio con basi logistiche tra Spagna, Costa del Sol, e bergamasca, attivo nell’importazione in scala industriale di hashish destinato ai mercati del Lazio e Campania.
Sullo sfondo di tutto questo potrebbe esserci il corpo massacrato della piccola Yara Gambirasio.

http://www.articolotre.com/2014/07/yara-gambirasio-e-se-non-fosse-un-semplice-delitto-passionale/

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