La scalata “tacco 12″ a L’Unità. Santanché e Ferrari vogliono comprare il quotidiano fondato da Gramsci

La strana coppia formata da Daniela Santanché e Paola Ferrari vuole L'Unità, al momento la loro è l'unica offerta. Il Cdr è contrario, ma l'alternativa è la chiusura a fine mese. 

-Redazione- Come ormai si sa da tempo, L'Unità, lo storico quotidiano del Pci, fondato da Antonio Gramsci, naviga in brutte acque, anzi bruttissime, messo in liquidità da un mese, con undebito di 25 milioni di euro, se non arriverà o se non verrà accettata nessuna offerta di un compratore, il rischio fallimento e chiusura sono sempre più vicini, il 30 luglio.

In soccorso alla testata storica della sinistra, arriva una strana "cordata" composta dalla pasionaria di Forza Italia, Daniela Santanché e da Paola Ferrari, giornalista Rai e moglie del manager Marco De Benedetti, nonché nuora di Carlo De Benedetti.

Già nei giorni scorsi l'ipotesi di un'offerta da parte della Santanché, già editore del mensile Ciak, era stata respinta dal Comitato di redazione della testata che pure ha lanciato un appello per "proposte serie" per salvare lo storico giornale, i cui redattori sono senza stipendio dallo scorso mese di aprile, ma ecco che domenica è stata presentata formalmente un'offerta ai liquidatori de L'Unità per acquisire il quotidiano.

Maurizio Mian, imprenditore e azionista quasi al 20% del L'Unità commenta così: "Siamo sulla strada della liquidazione, bisogna prendere in considerazione l’offerta della Santanché, che è una persona molto intelligente, ha grandi capacità, è una potenza mediatica e politica, ci ho parlato, è in gamba e moderna, quando la Santanché decide di fare delle cose le fa bene". 

Contrario il comitato di redazione della testata che bolla come "irricevibile" la proposta di acquisto avanzata da Santanché e Ferrari. Bianca Di Giovannidel Cdr spiega: "Non è accaduto nulla, non c'è nulla di nuovo. Questo dicono i liquidatori dopo aver visto le indiscrezioni che sono circolate oggi. Il Comitato di redazione non può che ripetere quanto detto nei giorno scorsi, ovvero che un'offerta simile sarebbe incompatibile con la storia del giornale".

Ma sul tavolo, al momento, non sembrano essere arrivate altre offerte. 

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