Adolescenti israeliane. I 140 caratteri della vergogna
Sembrerebbero innocue.Adolescenti che, nel terzo millennio, vivono la loro vita proiettandola attraverso i social network, a cui affidano quasi tutti i propri pensieri ed emozioni. La loro normalità non suscita clamore, non può farlo, sono alcune dei tanti in mezzo a un mondo virtuale che raccoglie tutti.
Eppure, quelle stesse facce pulite, quei sorrisi giovani e freschi, diventano improvvisamente maschere inquietanti, quando ci si addentra a leggere cos'abbiano scritto negli ultimi giorni. Sono ragazzine israeliane e, sebbene non presentino immagini nazionaliste, non si facciano immortalare in pose marziali o quant'altro, sputano odio e ferocia nei confronti dei palestinesi. Un disprezzo inspiegabile, forse inculcato loro da una cultura, da un ambiente, da un contesto.
"Morte a questi fottuti Arabi“, “Vorrei una morte dolorosa per tutti gli arabi”, “Dal profondo del mio cuore, voglio che gli arabi siano bruciati”, “Alla fine, se Dio vuole, non ci saranno più arabi vivi” sono alcuni dei loro tweet. Ma la lista è lunga: "Vi sputo in faccia, arabi fetenti”, "Arabi puzzolenti, spero che morirete, Amen”,“Arabi, spero che rimarrete paralizzati e che morirete fra grandi sofferenze”, “Uccideteli, forza, gli arabi sono delle puttane”,
“Gli arabi non sono umani, sono delle bestie”,“Morte agli arabi, brutti figli di puttana”.
“Gli arabi non sono umani, sono delle bestie”,“Morte agli arabi, brutti figli di puttana”.
C'è poi chi smentisce si tratti di pregiudizi razziali: "Odiare gli arabi non è razzismo, è un comandamento di Dio“, scrive qualcuna. Chi invoca un genocidio: "“Uccidete i figli degli arabi, così non ce ne sarà una prossima generazione“. Chi, ancora, spiega il motivo della guerra: "L'abbiamo iniziata perché così questa diventerà la nostra terra, senza più arabi”.
Non usano la parola "palestinese": sarebbe confermarne l'esistenza. Preferiscono l'annichilimento della persona, dell'identità culturale, dell'individuo. Preferiscono credere nella violenza: forse perché più facile, anche da trasmettere in 140 caratteri.
http://www.articolotre.com/2014/07/adolescenti-israeliane-i-140-caratteri-della-vergogna/
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