Trattativa, il processo resta a Palermo. Respinta l’istanza di Mori, Subranni e De Donno
-Redazione– Il processo sullatrattativa Stato-mafia, nato a Palermo, resterà a Palermo.
A deciderlo è stata la Sesta Sezione Penale della Cassazione, presieduta da Stefano Agrò, che ha così deciso di rigettare l'istanza presentata dai legali degli ex ufficiali dell'Arma Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni, i quali volevano spostare il procedimento a Caltanissetta. I tre imputati sono stati anche condannati a pagare le spese processuali.
I tre avevano presentato la richiesta di trasferimento sostenendo che lo svolgimento del processo nel capoluogo avrebbe messo a rischio l'incolumità pubblica, soprattutto alla luce delle minacce espresse da Totò Riina nei confronti dei pm che rappresentano l'accusa e indagano sull'accordo che intercorse tra Stato e Cosa Nostra.
Alla richiesta si erano opposte tutte le parti civili, che avevano letto l'istanza come un tentativo di strappare il processo a Nino Di Matteo, il pm che più di tutti è posto in prima linea alla ricerca della verità.
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