Scanzi e quella critica piccante sullo spot della Boschi
Per il giornalista del Fatto Quotidiano quel video sembra l'inizio di un film a luci rosse
Anche Andrea Scanzi distrugge il ministro MariaElena Boschi, dopo il ridicolo spot con il candidato sindaco di Bari. Ecco cosa ha scritto il giornalista del Fatto Quotidiano sul suo profilo Facebook:
Il programma del Pd renziano è tutto in questo dialogo oltremodo pregno di significati. Video https://www.youtube.com/watch?v=7gFcCWCNjAs. La sceneggiatura, più da inizio film porno che da spot elettorale (cit. Cesare Codogno), è chiaramente di Woody Allen, mentre la regia ha un che di un Michael Mann sotto colica renale.
Analizziamo la scena. Secondi 16-25 del video.
Lei, con sguardo intenso a metà tra la Melevisione e una Valeria Marini folgorata sulla via del seitan: “Ma stai rottamando un po’?”. Domanda di rara efficacia, che nemmeno Frost si azzardò a porre a Nixon.
Lui, con cipiglio fieramente trigliesco e faccia da clone non proprio vispissimo dell’ex sindaco Emiliano: “Rottamazione gentile”. Che non vuol dire niente, perché “rottamazione gentile” è come dire “Gasparri sexy”: ossimori.
Poi però c’è la sintesi suprema della politica renziana. Il punto di massimo sforzo ideologico: l’apice del sogno politico. Ascoltiamolo: “Credo che adesso però sia arrivato il momento di andare a mangiare…un pezzo di focaccia. Come la chiami tu, fohaccja?”. Una frase, peraltro, del tutto naturale. Chi di voi, mentre sta parlando di politica con una ragazza, non avverte il bisogno irrinunciabile di “andarsi a prendere un pezzo di focaccia”? E’ proprio una frase che sorge spontanea in tutti noi.
Poi, dopo un breve scambio di battute salaci sui dialetti reciproci, il parossismo recitativo è sancito da una musica trascinante, roba tipo Rondò Veneziano sotto Lsd.
D’ora in poi voglio fare così anch’io. Magari son lì che parlo in tivù a Otto e mezzo e mi chiedono un parere sul 416ter. E io, con fare sicuro: “Una legge migliorabile. Credo che adesso però sia arrivato il momento di andare a prendere…un canederlo. Come lo chiami tu Lilli, canyderloh?”.
Curateli. Salvateci.
Analizziamo la scena. Secondi 16-25 del video.
Lei, con sguardo intenso a metà tra la Melevisione e una Valeria Marini folgorata sulla via del seitan: “Ma stai rottamando un po’?”. Domanda di rara efficacia, che nemmeno Frost si azzardò a porre a Nixon.
Lui, con cipiglio fieramente trigliesco e faccia da clone non proprio vispissimo dell’ex sindaco Emiliano: “Rottamazione gentile”. Che non vuol dire niente, perché “rottamazione gentile” è come dire “Gasparri sexy”: ossimori.
Poi però c’è la sintesi suprema della politica renziana. Il punto di massimo sforzo ideologico: l’apice del sogno politico. Ascoltiamolo: “Credo che adesso però sia arrivato il momento di andare a mangiare…un pezzo di focaccia. Come la chiami tu, fohaccja?”. Una frase, peraltro, del tutto naturale. Chi di voi, mentre sta parlando di politica con una ragazza, non avverte il bisogno irrinunciabile di “andarsi a prendere un pezzo di focaccia”? E’ proprio una frase che sorge spontanea in tutti noi.
Poi, dopo un breve scambio di battute salaci sui dialetti reciproci, il parossismo recitativo è sancito da una musica trascinante, roba tipo Rondò Veneziano sotto Lsd.
D’ora in poi voglio fare così anch’io. Magari son lì che parlo in tivù a Otto e mezzo e mi chiedono un parere sul 416ter. E io, con fare sicuro: “Una legge migliorabile. Credo che adesso però sia arrivato il momento di andare a prendere…un canederlo. Come lo chiami tu Lilli, canyderloh?”.
Curateli. Salvateci.
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