Liberi tutti: la norma salva-Berlusconi che impedirebbe l’arresto di pericolosi criminali
La norma, che è stata approvata lo scorso gennaio dalla Camera e rivista ora dal Senato, tenta di regolarizzare la questione delcarcere preventivo. Presentata lo scorso novembre, non suscitò alcun dubbio, neanche nella sinistra, sul fatto che facesse parte del pacchetto "salvacondotto Berlusconi", atto a salvare il Cavaliere dall'ipotesi della reclusione in carcere o ai domiciliari.
“Se quella norma diventerà legge", ha spiegato ora Pignatone, intervistato da Giovanni Bianconi per il Corriere della Sera, "noi l’applicheremo senza problemi, però mi auguro che il Parlamento ci pensi bene, per non trovarsi costretto a tornare sui propri passi al prossimo allarme sulle città insicure, o sulla criminalità diffusa che si fatica a contenere”.
La legge, secondo il magistrato, sarebbe contraddittoria in alcuni punti. Essa, infatti “mescola l’esigenza immediata di salvaguardare l’inchiesta dall’inquinamento delle prove, dal pericolo di fuga dell’inquisito e dalla reiterazione del reato con una difficile prognosi sulla sentenza definitiva che arriverà chissà quando”.
“Capisco le ragioni delle modifiche, e sono d’accordo sulla necessità di ridurre la custodia cautelare al minimo indispensabile, quando proprio non se ne può fare a meno", ha aggiunto il magistrato. "Però stanno rendendo impossibile l’arresto, anche domiciliare, per delitti che considero di un certo allarme sociale”. La norma, infatti, prevede che il giudice non possa disporre la detenzione se è prevedibile che l'indagato venga condannato a meno di 4 anni.
“Significa lasciare fuori la corruzione e gli altri reati tipici dei cosiddetti 'colletti bianchi', comprese le bancarotte, le evasioni fiscali anche di grandi dimensioni, malversazioni e altre violazioni di tipo economico”, ha spiegato Pignatone. Ma non solo: "non si potrà arrestare nemmeno chi compie delitti di strada come lo scippo, il furto, fino alla rapina, a meno che uno non entri in una banca impugnando il kalashnikov”.
Di fatto, i magistrati sanno che potranno "applicare la carcerazione preventiva solo a chi ha precedenti condanne definitive, forse, ma agli incensurati no”.
“Spero che deputati e senatori siano consapevoli di quello che stanno facendo", ha concluso il Procuratore, "prima delle prevedibili polemiche in cui ci si chiederà perché un presunto rapinatore si trovava libero di colpire ancora anziché in galera”.
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