giovedì 3 aprile 2014

Il nemico ritrovato

 A Bruxelles la Nato decide di promuovere la cooperazione militare con alcune repubbliche ex-sovietiche in funzione antirussa.
nemico ritrovato Silvestro Tucciarone –corrispondente da Cardiff –  Dall’inizio della crisi ucrainala stampa di sinistra, The Guardian e The New Statesman, ha tenuto un comportamento schizofrenico nei confronti di quanto stava accadendo: in prima pagina descrizioni truculente dei fatti e dei personaggi – in cui come d’obbligo la parte dei cattivi era già assegnata ai russi – mentre nelle pagine centrali, tra i commenti, finivano analisi più pacate per capire quanto stava accadendo.
La stampa britannica – la BBC in testa – è sempre molto attenta alle ingiustizie del mondo, per cui nei tinelli di Inghilterra, Galles, Scozia e Nord Irlanda la mattina si odono i boati delle granate assordanti, le urla degli assedianti,il battere sugli scudi delle squadre antisommossa che difendono potenti illegittimi e corrotti.
Così in questi giorni è per il Venezuela, e qualche settimana fa a Kiev. Poco importa se i potenti di turno siano stati legittimamente eletti e poco importa se le accuse di corruzione debbano prima essere provate in un tribunale: quando il popolo insorge – e c’è la copertura della BBC – il popolo ha ragione.
La BBC offre a questi eventi un risalto che li pone al centro dell’attenzione del mondo intero e va da sé che il resto della stampa si deve adeguare sia sugli argomenti sia schierandosi dalla parte giusta, ovvero quella scelta dalla BBC; questo perché la BBC assume posizioni politiche ben precise anche autonomamente – sempre tuttavia dalla parte giusta – come nel 2009, quando decise di non trasmettere un appello per la raccolta di fondi per Gazaadducendo una presunta imparzialità dell’azienda.
E così il fragore degli scontri trasmessi da BBC4 Today e da 5Pm non ci hanno permesso di sentire i dissapori che intercorrevano tra i diplomatici americani che mandavano a quel paese con un sonoro Fuck the EU i colleghi europei, più pensosi di fronte all’assedio di piazza Maidan; il racconto della volontaria colpita al collo da un cecchino ci ha impedito di ascoltare la telefonata del ministro degli esteri estone mentre informava Lady Ashton che a sparare sulla folla, in piazza Maidan, erano uomini pagati dai rivoltosi e non la polizia di Viktor Janukovyč, rivelazione alla quale la Lady who? della politica estera europea avrebbe risposto con I didn't pick that up. That’s interesting. Gosh!
Ecco così che le gloriose giornate di Maidan, con i morti il cui numero, fluttuante e non controllato, metteva in imbarazzo la BBC e Barbara Gruden della RAI, riuscirono nel loro intento di mettere in fuga il fellone. Restava un piccolo problema geopolitico, assente nelle prime pagine dei giornali, ma nascosto in quelle centrali tra fitte righe di analisi: la Russia non avrebbe mai accettato di rischiare il controllo della Crimea dove ha sede la flotta che fin dal XVIII secolo opera nel Mediterraneo.
Negli articoli di Simon Jenkins e Angus Roxburgh si leggeva dell’accerchiamento che la Russia aveva subito negli anni e che alla fine l’aveva costretta all’unica mossa difensiva possibile. In queste analisi si scopre l’incompetenza e l’imperizia delle diplomazie americana ed europea a confronto con un  ministro degli esteri, il russo Lavrov, che invece giganteggia con i suoi trent’anni di studi geopolitici. La supponenza e l’arroganza europee e americane erano riuscite finalmente a ricreare un nemico del quale nessuno sentiva più la nostalgia.
È in questo quadro che le parole dei leader europei e dello stesso Obama suonano ormai balbettii non più in grado di impensierire la Russia né di minarne la capacità di imporre sulla scena mondiale i propri interessi strategici. 

http://www.articolotre.com/2014/04/il-nemico-ritrovato/

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