martedì 8 aprile 2014

Il giallo dell'ereditiera francese, una traccia in Italia

Il figlio dell'imputato: 'Mio padre la uccise nei boschi di Montecassino'


Potrebbe nascondersi nei boschi di Montecassino la soluzione all'enigma della sparizione della ricca ereditiera francese Agnes Le Roux, svanita nel nulla nel 1977, quando stava per compiere trent'anni. Secondo Guillaume Agnelet, figlio del principale accusato per quella misteriosa scomparsa, l'avvocato e amante della donna Maurice Agnelet, suo padre l'avrebbe uccisa proprio nei pressi della celebre abbazia laziale, nascondendo poi il corpo vicino a una strada secondaria. Una rivelazione che la famiglia ha custodito per anni, ma che ora l'uomo, oggi quarantacinquenne, dice di non poter più tenere per sé, nei giorni in cui si celebra il terzo processo a carico del padre. Durante il weekend del 1/o novembre del 1977, secondo il suo resoconto, Maurice e Agnes partono insieme per un fine settimana di campeggio libero nei dintorni di Montecassino. Una sera, lui la immobilizza e la uccide con uno sparo alla testa, poi si mette a urlare chiedendo aiuto, con l'idea che se qualcuno fosse accorso avrebbe detto che lei si è suicidata. Ma nessuno si presenta. Così lui spoglia il corpo, lo abbandona qualche centinaio di metri più in là, poi smonta la pistola e butta i pezzi in un vicino ruscello. Infine prende la macchina della donna e guida fino a Firenze, dove la lascia con le chiavi nel cruscotto nel parcheggio della stazione, per poi ritornare in Francia a piedi. Qualche giorno prima, la ricca ereditiera, originaria di Nizza, aveva concluso un accordo con il proprietario di casinò Jean-Dominique Fratoni per cedergli la sua quota nel Casinò di famiglia, sulla promenade des Anglais. Era stato lo stesso Agnelet a negoziare i termini della cessione, concludendo per un prezzo di 3 milioni di franchi (quasi 470 mila euro attuali), versati su un conto in Svizzera co-intestato a lui e alla donna.

(ANSA)

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