Clonate cellule di due adulti, create staminali su misura
Ottenute da embrioni creati con metodo clonazione pecora Dolly
Clonate per la prima volta cellule umane a partire da cellule di pelle di due individui e da ovociti donati: si tratta del primo tentativo andato a buon fine di 'clonazione terapeutica' con cellule umane adulte. Reso noto sulla rivista Cell Stem Cell, l'esperimento ha permesso la creazione - attraverso la clonazione con lo stesso metodo usato per la pecora Dolly - di cellule staminali embrionali 'cloni' dei due individui.
Essendo geneticamente identiche a quelle dell'individuo donatore, le staminali clonate potrebbero essere usate a fini medici per curare molte malattie quali il diabete giovanile, l'insufficienza cardiaca, il Parkinson, le malattie degenerative retiniche. L'esperimento è stato condotto da Young Gie Chung del Research Institute for Stem Cell Research al CHA Health Systems di Los Angeles con finanziamenti in parte privati.
Tra i coautori del lavoro anche un pioniere in questo campo, Robert Lanza che spiega: finora cellule umane clonate era stato possibile ottenerle solo a partire da cellule fetali o neonatali, mai da cellule estratte da individui adulti che sono però i destinatari ipotetici di future terapie con cellule clonate. La clonazione è stata ottenuta prendendo cellule di pelle da un 35enne e da un 75enne e cellule uovo donate da donne e private del loro Dna.
Messe a contatto e poi stimolate elettricamente, le cellule adulte si sono fuse con l'ovocita ed è partito lo sviluppo embrionale, con formazione, nell'arco di una settimana, di blastocisti (primo stadio embrionale) da cui sono state isolate cellule staminali pluripotenti geneticamente identiche a quelle degli adulti donatori. Ipoteticamente si potrebbero creare in questo modo linee di staminali umane personalizzate per un individuo malato, da coltivare in provetta e trasformare in cellule adulte di tessuti diversi a seconda della malattia da curare.
Essendo geneticamente identiche a quelle dell'individuo donatore, le staminali clonate potrebbero essere usate a fini medici per curare molte malattie quali il diabete giovanile, l'insufficienza cardiaca, il Parkinson, le malattie degenerative retiniche. L'esperimento è stato condotto da Young Gie Chung del Research Institute for Stem Cell Research al CHA Health Systems di Los Angeles con finanziamenti in parte privati.
Tra i coautori del lavoro anche un pioniere in questo campo, Robert Lanza che spiega: finora cellule umane clonate era stato possibile ottenerle solo a partire da cellule fetali o neonatali, mai da cellule estratte da individui adulti che sono però i destinatari ipotetici di future terapie con cellule clonate. La clonazione è stata ottenuta prendendo cellule di pelle da un 35enne e da un 75enne e cellule uovo donate da donne e private del loro Dna.
Messe a contatto e poi stimolate elettricamente, le cellule adulte si sono fuse con l'ovocita ed è partito lo sviluppo embrionale, con formazione, nell'arco di una settimana, di blastocisti (primo stadio embrionale) da cui sono state isolate cellule staminali pluripotenti geneticamente identiche a quelle degli adulti donatori. Ipoteticamente si potrebbero creare in questo modo linee di staminali umane personalizzate per un individuo malato, da coltivare in provetta e trasformare in cellule adulte di tessuti diversi a seconda della malattia da curare.
(ANSA)
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