martedì 17 settembre 2013

Concordia: Nick Sloane, il 'cacciatore' di relitti

Un sudafricano alla guida dell'operazione 'parbuckling'


Concordia: Nick Sloane,il 'cacciatore' di relitti

ROMA, 16 SET - Quando non è in giro per il mondo a salvare relitti di navi, Nick Sloane, il sudafricano di 52 anni alla guida dell'operazione rotazione della Concordia, si diletta a giocare a golf (ma, confessa, con modesti risultati) e ad andare in barca a vela. Sorriso giovale, capelli rossicci, è un grande estimatore di vini. Passione che gli avrà fatto particolarmente apprezzare il suo soggiorno in Italia. Sposato con Sandra, tre figli, risiede a Città del Capo. Ma il suo lavoro lo porta quasi sempre lontano da casa. Nato in Zambia, il 'Senior salvage master' della Titan Micoperi che comanda nella control room allestita al Giglio, ha maturato oltre 27 anni di esperienza nel recupero in mare occupandosi del salvataggio e della rimozione di relitti in tutto il mondo: dal Pakistan all'Arabia Saudita, dallo Yemen agli Stati Uniti, dall'Australia alla Papua Nuova Guinea, dal Brasile all'Africa. Ha anche fatto parte del team di intervento della MArina statunitense per l'Afghanistan (2002) e l'Iraq (2003).
Tra i suoi interventi più complessi si segnalano quello del Jolly Rubino, naufragato nel 2002 in seguito ad un incendio e 'spiaggiato' sulla costa del Sudafrica. Nel 2011 si è occupato della petroliera 'Brillante Virtuoso', attaccata ed incendiata dai pirati al largo di Aden, nello Yemen. Nel 2102 si è dedicato alla portacontainer Rena naufragata davanti alla Nuova Zelanda. La sua ultima impresa prima di ricevere la chiamata per la Concordia. E' un compito particolarmente delicato quello del 'Salvage Master': deve non solo recuperare il relitto, ma anche farlo minimizzando i danni ambientali. Ma lui è abituato alle pressioni e, dunque, ha ostentato sicurezza, pur nella consapevolezza delle difficoltà. "Quella usata per raddrizzare la Concordia - ha spiegato prima dell'inizio delle operazioni - è una tecnica semplice, il problema riguarda piuttosto la location e le dimensioni della nave". Sloane ha anche sostenuto la scelta di non rimandare il parbuckling. "La nave - ha ricordato - non è stata progettata per stare sul fianco e quindi non sappiamo cosa potrebbe succedere se passa un altro inverno in quelle condizioni". Conclusa l'operazione Concordia, il comandante farà rotta verso il Sudafrica. La famiglia, il golf, qualche gita in barca, prima dell'immancabile chiamata: un altro relitto da recuperare in qualche mare lontano. (ANSA)

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