Egitto: Tre accuse contro Morsi , opposizione: 'Liberatelo'
Fratelli musulmani, lunedì massicce manifestazioni
Il procuratore egiziano afferma di aver ricevuto accuse contro il deposto presidente Mohamed Morsi per spionaggio, incitamento all'uccisione dei dimostranti, danneggiamento dell'economia. Il procuratore ha avviato indagini sulle accuse. Le accuse sono state presentate anche contro otto esponenti dei Fratelli musulmani, tra i quali il leader Mohamed Badie e Essam El-Erian, numero due del partito giustizia e libertà (il braccio politico dei Fratelli, Fjp). Ci potrebbero volere giorni, o anche mesi, per l'esame delle accuse. Il comunicato della Procura è ritenuto particolare, poiché raramente vengono rese note le accuse su cui vengono aperte le indagini prima di una vera e propria incriminazione.
Opposizione laica chiede liberazione Morsi - Il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi esponente della Fratellanza musulmana e da dieci giorni in stato di arresto da parte dei militari, deve essere liberato come atto di riconciliazione col movimento islamico: lo ha detto stamani Mohammed Abulghar, uno dei leader del Fronte di salvezza nazionale (Fsn), l'eterogenea piattaforma di oppositori laicisti, progressisti e liberali. Ieri, Germania e Stati Uniti avevano avanzato analoga richiesta alle autorità ad interim egiziane. Intervistato dal sito Internet della tv panaraba al Arabiya, Abulghar ha detto che "l'unica soluzione per uscire dalla crisi attuale è il ritorno di Mohammed Morsi alla sua casa visto che non è ricercato dalla giustizia". "Questo - ha aggiunto il leader del Partito democratico egiziano - sarà un atto di riconciliazione con i Fratelli musulmani che devono comprendere che quelli che sono scesi in piazza contro la politica di Morsi sono molti di più di quelli che lo hanno eletto"
Fratelli musulmani, lunedì massicce manifestazioni - La Fratellanza musulmana egiziana e il suo braccio politico, il Partito Giustizia e Libertà, invitano tutti i loro seguaci e sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi a tornare in piazza lunedì prossimo per "la più grande mobilitazione popolare contro il golpe militare". In un messaggio diffuso su Facebook, il vice segretario generale del Partito Giustizia e Libertà, Essam el Eryan, ha affermato che "nessuna persona, nessun gruppo d'elite o di militari potranno imporre le decisioni al popolo". "E nessuna potenza straniera, regionale, europea o americane, potrà prendere le decisioni nel nome del popolo egiziano", ha aggiunto Eryan invitando a manifestazioni di piazza lunedì prossimo. "Solo il ritorno alla legittimità del presidente, del consiglio consultivo e del governo potranno aprire la strada alla applicazione dell'unica Road Map applicabile e presentata dal presidente Morsi", ha concluso l'alto esponente della Fratellanza.
Fonti, smantellata cellula Hamas nel Sinai - Una cellula armata di Hamas, il movimento radicale palestinese affiliato alla Fratellanza musulmana, è stata smantellata dall'esercito egiziano nel Sinai al confine con Israele. Lo riferiscono fonti della sicurezza egiziane che confermano quanto apparso stamani su quotidiani egiziani e panarabi. Secondo il generale Ahmad Wasfy, comandante del secondo corpo d'armata schierato nel Sinai e citato dal quotidiano al Akhbar "nelle ultime settimane sono state smantellate numerose cellule criminali e sono stati arrestati numerosi combattenti (mujahidin) appartenenti a Hamas. L'informazione è stata confermata all'ANSA da fonti di sicurezza egiziane nel Sinai interpellate telefonicamente. Dal canto suo Hamas aveva ieri negato di esser presente militarmente nella penisola al confine con Israele. Nel Sinai erano stati arrestati, sempre ieri, tre palestinesi accusati di aver aperto il fuoco contro postazioni militari. Hamas è il braccio palestinese della Fratellanza musulmana, che in Egitto era rappresentata fino al 3 luglio scorso dal presidente Mohammed Morsi, deposto dai generali su pressione di massicce proteste popolari.
Bonino, governo ad interim dia prova di democrazia - In Egitto 'tutti i soggetti politici devono godere delle garanzie di espressione e pacifica partecipazione alla vita pubblica. E tutti devono dar prova di responsabilità democratica, astenendosi da ogni incitamento alla violenza'. Lo dice il ministro degli Esteri Emma Bonino rimarcando la 'responsabilità specifica' che 'incombe sul governo ad interim' e chiedendo una soluzione rapida del caso Morsi e lo stop agli arresti arbitrari. Per Bonino, 'l'Italia non farà mancare il suo sostegno affinché non vadano deluse le speranze del popolò.
(ANSA)
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