Ho avuto modo, ieri, di fare quattro chiacchiere con dei turisti italiani. Al di là degli aspetti monumentali che fanno sempre colpo, chi è già venuto nel 1995 ha notato miglioramenti sostanziali in termini di pulizia, verde, marciapiedi, arredo pubblico: sono state molto apprezzate le aiuole tempestate dicomposizioni floreali (alcune coi cinque cerchi, di buon auspicio olimpico), oppure dei piccoli parchi comunali – con annesso caffè en plein air – in cui t’imbatti inaspettatamente, come quelli sotto la chiesa di San Salvatore in Chora, sotto la moschea di Yavuz Selim Sultan, sulle mura marittime lungo il Corno d’oro nel quartiere di Balat. Oasi di pace, segno evidente che chi amministra la città e i suoi 39 distretti è attento alle esigenze collettive di convivialità – e anche a far bella figura coi visitatori, in effetti.
Neanche c’è preoccupazione per eventuali costruzioni, il progetto è ben visibile nei suoi dettagli in un grande pannello prosso la fortezza di Yedikule come sul sito web dell’amministrazione di Fatih e su quello dell’équipe di paesaggisti che lo ha progettato. A volte ho l’impressione che alcune proteste nascano per pure spirito di contraddizione. Soprattutto, visto che in quell’area pur spettacolare e debordante di testimonianze del passato – patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco, come dicevo – i turisti si avvicinano solo raramente, il parco potrebbe fungere da richiamo e da incentivo: Yedikule, la porta d’oro che era l’ingresso imperiale e trionfale a Costantinopoli, il sistema difensivo che resistette pe 1000 anni fino alla conquista ottomana del 1453, poi un bel çay all’ombra e magari uno spuntino prima di continuare verso il Corno d’oro. I tempi per il completamento del parco, da quello che ho capito, dovrebbero essere brevi.
http://www.zingarate.com/network/istanbul/i-parchi-di-istanbul-il-parco-delle-mura-di-yedikule.html
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