NAPOLI - Mentre il Comune ordina ai proprietari del palazzo crollato alla Riviera di Chiaia l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza, il Tar sospende l’analoga ordinanza consegnata ai proprietari del civico 81 e nomina un consulente per eseguire una perizia che stabilisca le effettive cause del cedimento.
I proprietari del palazzo al civico 81 avevano segnalato fin dal 25 gennaio l’abbassamento del pavimento al piano terra e la presenza di altri segnali che facevano pensare al cedimento statico dell’edificio. Gli inquilini segnalavano l’impossibilità di chiudere o aprire balconi, scricchiolii nella struttura e la presenza di lesioni su pareti e pavimenti. Il 28 gennaio, dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, era stato chiuso il locale Dog Out per il cedimento di circa 4 centimetri del pavimento. Era seguito un sopralluogo con i tecnici comunali e dell’Ansaldo nel vicino cantiere della metropolitana “Arco Mirelli” conclusosi con un sostanziale nulla di fatto, e il 6 marzo, due giorni dopo il crollo della facciata di Palazzo Guevara di Bolina, era arrivata la diffida dell’amministrazione con la quale si ordinava l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza.
Lavori impossibili da realizzare in un’area sgomberata ed interdetta alla circolazione pedonale, secondo i ricorrenti, ma soprattutto inutili se davvero le cause del cedimento dovessero rimandare ai lavori della metropolitana.
Immediato il ricorso al tribunale amministrativo che ieri, sabato, ha accolto le obiezioni dei proprietari del civico 81, spingendosi ben oltre la semplice richiesta di sospensione.
Si legge infatti nell’ordinanza «appare necessario disporre una consulenza tecnica d’ufficio che chiarisca la fondatezza dal punto di vista tecnico dell’operato dell’Amministrazione». Il Tar, insomma, vuole vederci chiaro, tanto da nominare un proprio consulente che entro i prossimi sessanta giorni dovrà depositare «apposita relazione sulle operazioni poste in essere e sulle risultanze delle medesime».
Il 28 marzo la prossima udienza. Per quella data il consulente nominato dal tribunale dovrà fornire una prima relazione, ma il giudice coglie l’occasione per ribadire a Comune e Prefettura «la necessita che ciascuno, per quanto di competenza, adotti le determinazioni del caso, valuti le iniziative più opportune e si provveda in definitiva, anche attraverso una Conferenza di servizi decisoria, alle deliberazioni del caso».
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