Passeggiando intorno a piazza Navona, a Roma, nell'angolo di Palazzo Braschi che s'affaccia su piazza Pasquino, è sistemata una statua danneggiata al volto e mutilata degli arti, probabilmente risalente al III sec. a.C. La scultura sembra che avesse una funzione ornamentale dello Stadio di Domiziano, nell'area dell' attuale piazza Navona, dove è stata rinvenuta durante i lavori di pavimentazione della zona, ad inizio del '500. Piazza Pasquino ( allora piazza Parione ), prende il nome da questa statua che nel 1501, per volere del cardinale Oliviero Carafa, venne addossata sull' angolo di Palazzo Orsini ( sua residenza ) poi Palazzo Braschi.
In quei primi anni del XVI sec., a Roma, con l'avvento di Sisto IV inizia uno " sventramento " della città e l'avvio di un piano regolatore che vede la demolizione di molti edifici fatiscenti, per far posto a strade larghe e ben percorribili. Vengono incentivate le costruzioni e il ripopolamento: coloro che costruiranno case nella città, ne diventeranno proprietari. Ne approfittano i cardinali, classe emergente che si stava arricchendo con la vendita delle indulgenze, i balzelli e le decime, per costruirvi le dimore di famiglia : i Borgia, gli Sforza, i Nardini, i Carafa, gareggiano nel costruire i palazzi più sontuosi, e inizia a sorgere la Roma rinascimentale. L' esempio dei cardinali è subito seguito dalla classe curiale, dai banchieri, da uomini d' affari stabilitisi a Roma, e da tutti coloro che intendono esibire ricchezza e potere nell' ambito della corte pontificia. In questo contesto avviene il saccheggio dei reperti romani, opere ambite e contese che vengono strappate dalla terra per farne oggetto di vanto dentro e fuori le abitazioni. Salvo poi usare i blocchi di marmo degli edifici romani come materiale da costruzione per risparmiare sulle spese.
PERCHE' IL NOME DI PASQUINO ?
Ci sono varie ipotesi sull'origine del nome di Pasquino : chi dice che fosse il nome di un maestro, chi di un sarto, chi di un fabbro, chi di un calzolaio. Non lo sapremo mai con certezza, ma in fondo poco importa.
Pasquino divenne l'anima di Roma, lo spirito, il " salis " e " l' acetum " del popolo romano.
Ai piedi della statua, ma più spesso al collo si appendevano nella notte fogli contenenti satire in versi, dirette a pungere anonimamente i personaggi pubblici più importanti; erano le cosiddette " pasquinate ", con cui il popolo manifestava il proprio malumore nei confronti del potere, spettatore e vittima dei misfatti del potere teocratico del papato, ingannato e disilluso proprio da quei rappresentanti di Cristo in terra che dovrebbero riscattare la sua miseria morale e materiale. Il potere temporale dei papi non è un potere come un altro: è un potere sacro e quindi la critica che ad esso si rivolge è ancor più forte perché dissacratoria e blasfema. Qualche papa tentò di imbavagliarlo facendolo sorvegliare da guardie armate, ma dovette desistere perché le pasquinate si moltiplicarono ovunque a causa di quella decisione impopolare. Quando i bersaglieri entrarono a Porta Pia, Pasquino perde
Quando i bersaglieri entrarono a Porta Pia, Pasquino perde il suo antagonista: il Papa Re, e ciò che dice dopo il 1870, non fa più storia.
Oggi le "Pasquinate"sono indirizzate più ai governanti del nostro tempo che ai rappresentanti della Chiesa.
CHI E' PASQUINO?
Il popolo romano, per la stargande maggioranza analfabeta, non è stato certo l'autore materiale delle pasquinate (spesso scritte in latino o in versi poetici anche di raffinata fattura ); gli autori potevano essere studenti, letterati del calibro dell'Aretino e di Giovan Battista Marino, portaborse di cardinali papabili, curiali insoddisfatti..., ma l'anonimato era sempre garantito, per non incorrere nelle ire della giustizia, assai poco tenera con i calunniatori del potere. Tanto è vero che nel 1556 Nicolò Franco, riconosciuto colpevole di motteggiare il papa, fu condannato alla forca da Pio V°.
Sotto Benedetto XIII° sono comminate la pena di morte, la confisca dei beni e l'infamia del nome, per chiunque, senza distinzione di persona, clero compreso, scrive, stampa, diffonde...libelli che abbiano carattere di pasquinate.
Pasquino è sorvegliato a vista dalle guardie, ma non serve a nulla.
Marforio, una statua che oggi si trova nel cortile di Palazzo Nuovo, nei Musei Capitolini, era considerato la "spalla" di Pasquino, poiché in alcune delle satire le due statue dialogavano fra di loro : una faceva domande riguardo ai problemi sociali, alla politica, ecc..., e l'altra dava risposte argute.
Vi sono altre "statue parlanti" minori: il "Facchino", "Madama Lucrezia", "L'Abate Luigi", e il" Babuino". I tesori di Roma sono tanti ma arduo sembra essere l'impegno di tutelarli!!!!
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