sabato 23 marzo 2024

PELÉ

 


"In carriera ho fatto 1.283 goal.

Il più importante il millesimo, su rigore, facile mi dicevano, eppure è stata l’unica volta in cui mi sono tremate le gambe. Il più bello l’ho fatto nello stadio della Juventus di San Paolo, ho scartato quattro avversari con tre sombreri. Il secondo più bello è stato proprio quello del 3 a 1 contro la Svezia.

Avevo 17 anni, eravamo la nazionale brasiliana, ero matto, credevo che tutti sapessero chi eravamo, ma quando arrivammo in Svezia nessuno era interessato a noi.

Anzi nelle interviste i giornalisti facevano una grande confusione sull’America Latina.

Facemmo ricredere tutti, anni pima vidi mio padre piangere per la sconfitta del Brasile con l'Uruguay in finale.

Otto anni dopo il Maracanazo era stato riscattato e il Brasile era entrato a far parte dell’elite calcistica mondiale, rimanendoci per sempre e diventando la nazionale più titolata al mondo.

Il fattore decisivo è stato la ginga, insito nella cultura brasiliana, un atteggiamento in cui il talento prevale sulla tecnica, dove il piacere del gesto è dominante, perché per giocare a calcio devi prima divertirti in campo".


PELÉ

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