Nel settembre del 1894 una donna delle pulizie francese, che lavorava sotto copertura all'ambasciata tedesca a Parigi, recuperò un biglietto nel cestino della carta straccia.
Il messaggio manoscritto (il "bordereau"), che offriva segreti militari francesi ai tedeschi, scatenò una vera e propria caccia alle streghe contro una possibile spia tedesca all'interno dell'esercito francese.
Caccia alle streghe che culminò con l'arresto di un ufficiale di artiglieria, il capitano di origine ebraica Alfred Dreyfus.
Al conseguente tribunale militare, due periti calligrafi sostennero che Dreyfus aveva scritto il bordereau, altri due rilevarono delle differenze e conclusero che la scrittura non era la sua.
A questo punto, per cercare di venirne a capo, il governo francese convocò l'inesperto Alphonse Bertillon, il criminologo a capo del Bureau d'identité di Parigi.
In maniera piuttosto nebulosa, Bertillon asserì che Dreyfus aveva scritto il messaggio in modo da far sembrare la scrittura una contraffazione della sua stessa calligrafia, un'autofalsificazione.
Nel bordereau, riteneva il criminologo, Dreyfus aveva deliberatamente contraffatto la propria scrittura per non essere scoperto, modificandola con caratteri usati dai suoi familiari.
Bertillon continuò elaborando una cervellotica analisi matematica basata su una serie di somiglianze nei tratti di penna in parole polisillabiche ripetute nel bordereau.
Dichiarò che la probabilità di una somiglianza fra i tratti di penna all'inizio o alla fine di una qualsiasi coppia di parole ripetute era 0,2.
Quindi, calcolò che la probabilità delle 4 coincidenze rinvenute tra le 26 parti iniziali e le 26 parti finali delle 13 parole polisillabiche ripetute era 0,2 moltiplicato per se stesso 4 volte, cioè il minuscolo valore di 0,0016.
Questo portava a concludere che le somiglianze non fossero coincidenze; al contrario, suggeriva Bertillon, esse dovevano essere state fatte di proposito e con cura.
Il ragionamento matematico di Bertillon (se così lo si può definire) era così contorto, farraginoso che né la squadra difensiva di Dreyfus né il commissario governativo presente in tribunale lo compresero.
Quelle argomentazioni pseudomatematiche furono tuttavia sufficienti a persuadere (o comunque a lasciare confusa, intimidita e senza parole) una giuria di sette uomini che, alla fine, giudicò colpevole Dreyfus, condannandolo all'ergastolo in isolamento nella remota colonia penale dell'Isola del Diavolo, diversi chilometri al largo della costa della Guyana francese.
Coinvolto più di dieci anni dopo la condanna, Henri Poincaré, uno dei più grandi matematici del XIX secolo, mise a nudo gli ingannevoli calcoli del criminologo.
Bertillon non aveva calcolato la probabilità di 4 coincidenze nell'elenco delle 26 parti iniziali e delle 26 parti finali delle 13 parole ripetute, ma la probabilità di 4 coincidenze in 4 parole, un evento ovviamente assai meno probabile.
La vera probabilità delle 4 coincidenze che Bertillon aveva trovato nel bordereau era circa 0,18, oltre 100 volte maggiore del valore con cui aveva convinto e abbindolato la giuria.
Segnalando sia l'errore di calcolo di Bertillon sia l'illegittimità dell'applicazione del calcolo delle probabilità ad una simile materia, Poincaré riuscì a demolire la stravagante analisi della grafia e, così facendo, contribuì alla riabilitazione di Dreyfus nel 1906.

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