Sei vittorie in sette partite di campionato, il passaggio in Europa League, una squadra che gioca bene ed è in forma.
Eppure in questa città sembra che non si possa mai essere felici senza affossare qualcun altro.
E così quello da affossare adesso è diventato José Mourinho, uno che ha vinto tutto quello che si poteva vincere nella sua storia, che ci ha portato a Roma un trofeo dopo quattordici anni di attesa, che ci ha fatto arrivare fino a Budapest sognando un trofeo europeo che non abbiamo mai vinto e che avremmo meritato, non fosse stato per un arbitro tra i peggiori della storia.
Uno che si poteva adagiare, dato il suo curriculum, e invece ha lavorato giorno e notte per la Roma, ha dormito due anni e mezzo a Trigoria, ha amato e difeso questa squadra come uno di noi.
Ricordatevi i nomi, perché quelli che oggi fanno i confronti, quelli che oggi sputano veleno contro José, saranno i primi a riservare lo stesso trattamento a Daniele quando le cose non andranno bene.
Chi ama davvero questa squadra oggi è felicissimo di avere al suo fianco Daniele, così come lo è stato di aver avuto per due anni e mezzo José.
Tutto il resto è fuffa per riempire le pagine dei giornali e irriconoscenza verso chi è entrato a far parte della nostra storia.

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