mercoledì 29 gennaio 2014

Vigay, morte di un ufologo a caccia della verità…
sull’11 settembre. Ma Paul non è l’unico. A morire


Vigay, morte di un ufologo a caccia della verità… <br/> sull’11 settembre. Ma Paul non è l’unico. A morire

Nei giorni scorsi si è chiusa l’inchiesta sulla morte di Paul Vigay, uno tra i maggiori esperti mondiali di Ufo e del fenomeno dei cerchi nel grano, trovato morto il 20 febbraio 2009 nelle acque di Portsmouth, in Gran Bretagna. “Non è possibile dire con assoluta certezza che Paul Vigay si sia suicidato”. Il mistero sulla sua morte si infittisce e navigando in internet, nel tentativo di capirci qualcosa di più, abbiamo scoperto che per molti non si tratta di suicidio e per altri non è il primo ad aver fatto questa fine.
di CLAUDIA MIGLIORE
Quel venerdì 20 febbraio 2009 quando Paul Vigay è stato trovato morto nelle acque di Portsmouth in Gran Bretagna sono stati in molti ad esserne sconvolti. Paul scompare il giovedì prima. L’ultima a vederlo è la sua compagna Andrea Smith, mercoledì 18 febbraio a cena, per concludere la loro relazione. Qualcuno pensa che sia il colpo di grazia su una mente già in bilico. Paul sparisce lasciando un biglietto per Andrea con scritto “Ti amo” e l’elenco di tutte le password di accesso ai suoi pc. Sarà per questo che il ritrovamento del corpo il giorno dopo non lascia dubbi. Paul Vigay si è ucciso. Non ci sono segni di violenza sul suo corpo. Nulla che lasci pensare ad altro.
Ma basta farsi un giro su internet, nei tanti siti gestiti da Paul e in quelli dei suoi amici, colleghi e compagni di avventura per capire che molti non sono d’accordo. Qualcosa non quadra. E forse è davvero così se in questi giorni, dopo quasi un anno, il patologo David Horsley ammette che non ci sono evidenze che Vigay si sia tolto la vita. La sua morte rimane un mistero. Il biglietto d’amore, l’elenco delle password che guarda caso non erano corrette e non hanno consentito l’accesso a nessun pc. La storia del suicidio cigola e il popolo di internet proprio non ci crede che Paul Vigay si sia suicidato. E allora abbiamo provato a capirci qualcosa di più entrando nel mondo dell’informatico inglese. Non è stato difficile, perché il mondo di Paul Vigay è nella rete. Basta solo bussare.
Chi era Paul Vigay?Paul Vigay è un 44enne inglese che di mestiere fa lo sviluppatore di software per la RISC OS ed è webmaster di una pluralità di siti tuttora in linea. Ma oltre a questo Paul è molto, molto altro. Considerato da alcuni uno tra i maggiori esperti mondiali di Ufo e di “crop circles”, collabora nel 2002 al film di Mel Gibson “Signs”. E’ fermamente convinto che i cerchi nel grano rappresentino un mistero reale nonostante molte formazioni siano false.
E’ il coordinatore per la Gran Bretagna dell’operazione “Right to know” nata nel 1992 in America con l’obiettivo di spingere il governo a rendere pubblico tutto ciò che sa e che non sa in merito agli UFO e ad altri segreti di stato.
E’ webmaster e attivista del movimento “9/11 the Truth” impegnato nel diffondere la verità sulle cause dell’attacco alle Torri Gemelle del 2001 cercando di portare allo scoperto il governo americano inchiodandolo alle sue responsabilità.
Il mondo di Paul Vigay è la rete. Basta andare un po’ in giro per capirlo. Basta leggere i blog, i post lasciati nei suoi siti web, i messaggi successivi alla sua morte e ai risultati dell’indagine che lo riguarda.
Ed è proprio andando “in giro” che abbiamo scoperto che la rete da tempo si interroga su una serie di morti. Di strane coincidenze collegate al movimento “9/11 the Truth”. Cerchi “Paul Vigay attivista” e il primo link che ti appare dice “un altro attivista di 9/11 trovato morto”.
Le strane coincidenze di “9/11 The Truth”E’ il sito web http://www.thetruthseeker.co.uk/ dedicato alla ricerca delle verità in ambito governativo a parlarne e a gettare ombre sulle cause della morte di Paul Vigay. E noi che siamo curiosi e nei misteri ci sguazziamo abbiamo proseguito nella ricerca sugli “altri” attivisti del movimento 9/11 morti in circostanze più o meno ordinarie ma per alcuni sospette.
A parlare di loro sono siti diversi accomunati da un unico obiettivo, o meglio da un unico “ideale”, far venire fuori la verità sui segreti di stato. Sulla strage delle Torri Gemelle, sulla morte di Lady Diana, sulle bombe di Londra e di Madrid, sugli UFO e i cerchi di grano. Le verità che i governi conoscono o non conoscono e che tengono segrete.
E’ il caso del sito www.iamthwitness.com per  Michael Zebuhr e del sitowww.911blogger.com per Dan Wallace i primi in ordine di tempo ad essere morti.
18 marzo 2006. Michael Zebuhr è laureato alla Clemson University in South Carolina. E’ attraverso l’Università che entra in contatto con il movimento e ne diviene attivista. Il 18 marzo 2006 Michael, sua sorella, sua madre e un amico sono a piedi. Stanno andando alla propria auto dopo una cena a ristorante, quando vengono avvicinati da una coppia di giovani che chiedono la borsa della madre. Lei gliela consegna. Non c’è lotta, non c’è opposizione ai ladri, ma uno di loro spara un colpo alla testa di Michael, senza apparente motivo e lo uccide.
29 gennaio 2007. Il padre di Dan Wallace aveva dato la vita l’11 settembre 2001 lasciando Dan con un enorme vuoto e tante domande senza risposta. Dan diventa uno tra i più ardenti attivisti del movimento “9/11 the truth”. Forse per trovarle quelle risposte. Ma non farà in tempo perché morirà nel sonno per un attacco di cuore. A 23 anni.
E’ il caso del sito http://markmaynard.com e del volo 3407.
12 febbraio 2009. Il volo 3407 della Continental Express Airlines  in partenza da Newark nello stato di New York si schianta su una casa a Buffalo. Le cause sono ignote. Forse il ghiaccio sulle ali. Forse altro I morti sono 50. Tra questi Beverly Eckert, moglie di una vittima del disastro delle Torri gemelle, attivista del movimento “9/11 The Truth”. Beverly non aveva mai accettato il finanziamento offerto dal Governo Bush come compensazione per i familiari delle vittime. Con lei muore anche Alison Des Forges eminente consulente del Tribunale Internazionale dell’ONU con in carico i processi contro le autorità imputate dei genocidi dell’Africa centromeridionale, in Ruanda, Burundi e Congo.
In alcuni casi invece ci imbattiamo in giornali on line che trattano la notizia ma in cui i commenti e i post vanno in un’unica direzione. Morti sospette. Eventi dubbi.
Come nel caso dell’archivio del giornale on line www.eastbayexpress.com e della morte di Jasper Summer.
18 aprile 2008. Jasper Summer, 46 anni, muore in un incidente d’auto dopo aver guidato la sua Subaru ad 80 miglia orarie in un parcheggio in Yolo Street a Berkley in California. Sembra si tratti di suicidio ma non se ne conoscono i motivi. Attivista del movimento “9/11” è tra i più appassionati ed accesi sostenitori del movimento.
Cinque morti. Strane coincidenze. Tante domande. Per il popolo americano di internet non ci sono dubbi. Voi cosa ne dite?

http://www.gialli.it/la-morte-di-vigay-gli-ufo-e-le-torri-gemelle

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