martedì 14 gennaio 2014

Uffici ergonomici, lavorare bene si può

Poggiapolsi, seduta inclinabile, postura allineata. Da ricerca risposta unanime: in ufficio si sta scomodi





Ufficio ergonomico

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Ufficio ergonomico

di Daniela Giammusso
Essere scomodi in ufficio fa male alla salute ma anche alla produttività. A metterlo nero su bianco è la ricerca condotta da Kelton per Microsoft su più di 5 mila lavoratori full e part-time tra Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Russia, Australia, Giappone, Taiwan e Brasile. Da quasi tutto il mondo la risposta è stata preoccupantemente unanime: ben l'89% dei lavoratori si sente scomodo in ufficio, con conseguenti cali di concentrazione (46%), di resa professionale e di soddisfazione. Un terzo degli intervistati lamenta addirittura la totale assenza di oggetti ergonomici, mentre una maggiore comodità permetterebbe di lavorare più velocemente (45%) e fare meno pause (20%). Senza contare i danni alla salute, a tutto discapito del sistema sanitario e delle richieste di permessi per malattia o cure.
Ma cosa provoca la sensazione di scomodità in ufficio? Secondo la ricerca, innanzitutto i lunghi intervalli di tempo trascorsi seduti (52%) e davanti allo schermo (54%). Le parti del corpo che ne risentono sono quelle maggiormente a contatto con una zona di lavoro non attrezzata in maniera adeguata come il collo (43%), le spalle (40%), l'area scapolare (28%), i polsi (25%) e le mani (16%). Eppure la comodità in ufficio rappresenta un elemento chiave a cui i lavoratori non vorrebbero rinunciare e che considererebbero prioritaria se fossero loro i responsabili (82%).
Il 59% degli intervistati preferirebbe essere comodo sul lavoro piuttosto che libero da stress e rinuncerebbe addirittura alla finestra (23%), all'annuale festa aziendale (52%) o ai buoni pasto (34%) per un po' più di comfort. E se la responsabilità viene addossata al datore di lavoro (84%), pochi credono che la propria azienda si interessi della salute (34%) o della comodità (31%) del suo staff. Soprattutto in tempo di crisi, poi, solo una minima parte dei lavoratori si sentirebbe di chiedere una scrivania migliore o un nuovo mouse. Ma quali sono i requisiti minimi per un ufficio ergonomico? Fondamentalmente si tratta di fare in modo che gli oggetti siano funzionali a chi li usa e non far adattare le persone agli oggetti. Innanzitutto, dicono gli esperti, bisognerebbe sedere a circa 60 cm di distanza dal monitor, posizionato al livello degli occhi o appena al di sotto; utilizzare filtri che riducono i riflessi e lampade che evitano le ombre. Ricordare, comunque, di fare sempreuna pausa di dieci minuti ogni ora e di alzarsi se si sente dolore. Esistono poi tutta una serie di comfort come tappetini mouse ad hocpoggiapolsisupporti per schiena e poggiapiedi, che si regolano in base al proprio modo di lavorare e al tipo di comfort che si vuole ottenere. Proprio a questo scopo, la Microsoft, ad esempio ha lanciato le due linee Sculpt Ergonomic Desktop e Sculpt Comfort Desktop che prevedono tastiere dal profilo più ad arco o dallo spessore più bombato nella parte centrale (così da limitare al massimo il movimento e lo sforzo di polsi e mani), mouse con incavo per il pollice, cuffiette con microfono per parlare al telefono e contemporaneamente scrivere senza dover assumere contorte posizioni con il collo e anche una web cam da sistemare nel punto più adatto della scrivania. Quanto alla seduta, attenzione, la troppa comodità per una sedia da ufficio può essere un punto sfavorevole. Al contrario una postura più allineata, se può sembrare scomoda appena assunta, avrà però meno effetti negativi sul lungo termine. Fondamentali, seduta inclinabile, supporto per la schiena, braccioli, altezza regolabile e almeno un paio di sedute alternative. Molto utili, poggia ginocchia e sostegno a dondolo.

(ANSA)

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