martedì 28 gennaio 2014

Snowden è sicuro: "Washington vuole uccidermi"

La fonte del Datagate concede al canale tedesco Ard la prima intervista tv dopo la partenza da Hong Kong. Afferma di non avere altri documenti riservati e accusa l'Nsa di spionaggio industriale. E dice di temere per la sua vita

BERLINO - Edward Snowden non ha dubbi: il governo americano vuole ucciderlo. La talpa del Datagate lo afferma con convinzione nella prima intervista televisiva concessa da quando ha lasciato Hong Kong. Maglietta bianca e giacca nera, l'ex informatico della National Security Agency (Nsa) racconta la sua storia al canale tedesco Ard, dall'infanzia alal decisione di far filtrare le informazioni riservatissime di cui era entrato in possesso.

Nell'intervista, filmata in una luogo top secret a Mosca, Snowden assicura di non avere più documenti riservati: tutto quello che aveva è nelel mani dei giornalisti e lui non intende giocare più alcun ruolo nelle eventuali future rivelazioni. Si chiama fuori, ma al tempo stesso si dice certo che le intercettazioni della Nsa riguardavano anche lo spionaggio industriale, attività che ha concesso vantaggi economici agli Stati Uniti.

Accuse pesanti, che sembrerebbero confermare come l'azione della Nsa non sia legata soltanto alla sicurezza nazionale. "Se ci sono informazioni ad esempio su Siemens, che è un interesse nazionale ma che non ha nulla a che fare con la sicurezza nazionale, la Nsa usa queste informazioni", dice Snowden.

L'ex tecnico informatico, descritto da Ard come "rilassato ma allo stesso tempo preoccupato", si dice poi convinto del fatto che il governo Usa voglia ucciderlo. "Ci sono funzionari che hanno detto che vorrebbero spararmi una pallottola in testa o avvelenarmi all'uscita del supermercato per poi vedermi morire sotto la doccia", afferma riferendosi alle indiscrezioni riportate da BuzzFeed nei giorni scorsi in un articolo dal titolo "Gli spioni americani vogliono la morte di Edward Snowden". BuzzFeed riferisce le parole di un responsabile del Pentagono, che avrebbe dichiarato: "Mi piacerebbe mettergli una pallottola
in testa. In un mondo senza restrizioni per uccidere un americano, andrei io e lo ucciderei io stesso". I timori di Snowden fanno eco d'altra parte a quelli espressi nei giorni scorsi dal suo avvocato, Jesselyn Radack, quando aveva riferito che il suo assistito era protetto da guardie del corpo.

Altro che grazia insomma. La talpa del Datagate ha paura che il suo Paese voglia eliminarlo. E Radack afferma che non tornerà negli Stati Uniti senza la garanzia dell'amnistia.

http://www.repubblica.it/esteri/2014/01/27/news/snowden_intervista-77009021/?ref=HREC1-27

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