martedì 28 gennaio 2014

RUFFINI & I MARZOTTO SPIUMANO MONCLER.



Qualcuno se ne è accorto (http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/i-misteri-sotto-il-piumino-prima-dellipo-moncler-ha-ceduto-il-ramo-aziendale-di-68270.htm)(*) ma non i grandi giornali inondati di pubblicità per la Ipo col botto di fine 2013 della Moncler. A pagina 29 del prospetto informativo si riferisce della cessione da parte di Moncler, avvenuta a poche settimane dalla quotazione, di un non meglio definito ramo aziendale sportswear alla società Cavaliere Brands, che fa capo a una lussemburghese a sua volta detenuta da una società offshore di Jersey.
Di cosa si tratta? Di un vero e proprio “svuotamento” di alcuni marchi, partito nello scorso maggio, che facevano capo a Moncler e che sono finiti in una società allora controllata dagli stessi azionisti pre-quotazione. Una scissione parziale proporzionale ha trasferito attivi alla Sportwear Industries per oltre 130 milioni di euro. Si tratta dei marchi Marina Yachting, Henry Cotton’s e Coast Weber & Auhaus (valore di tali marchi 33,7 milioni), un immobile a Carasco (1,1 milioni), la licenza del marchio 18CRR81 Cerruti (6,9 milioni), cassa per 1,5 milioni, crediti verso clienti per 57 milioni, rimanenze per 27 milioni, crediti per imposte anticipate (8 milioni), il 55% di Henry Cotton’s Japan (1,2 milioni), mobili e arredi (4 milioni), finanziamenti attivi (1,7 milioni) e altre attività correnti (6,5 milioni). In tutto oltre 130 milioni che sono finiti in un veicolo detenuto allora da Ruffini Partecipazioni (al 32%), dai fondi Ecip di Eurazeo (45%) e Cep III di Carlyle (17,7%), dalla Brands Partners (4,9%) e dalla Goodjohn srl (0,25%).
I marchi finiscono alla Sportwear Industries che poche settimane fa assume però un nuovo assetto azionario: socio di maggioranza diventa la Isc Cavaliere e minoritaria al 30% resta la Spw Holding dove ritroviamo Ruffini e i fondi già citati. A sua volta la Isc Cavaliere è detenuta dalla Msc Italia. Questa ha sede a Valdagno, storico centro della dinastia dei Marzotto, e non a caso è controllata dalla lussemburghese Red & Black Lux di cui i Marzotto sono soci al 20% assieme al fondo Permira e che ha recentemente ceduto il brand Valentino (la cui primitiva vendita da parte dei Marzotto a Permira è stata fonte di un accertamento fiscale dell’Agenzia delle Entrare a carico della dinastia di Valdagno per una presunta evasione di oltre 70 milioni) all’emiro del Qatar. Nella Red & Black sono rimasti i marchi Marlboro Classic e Hugo Boss, partner sinergici e industriali ideali dei marchi sportswear di Ruffini & Co. Che comunque partecipano alla torta fra Jersey e Lussemburgo, che ha tagliato fuori da questi attivi milionari i sottoscrittori dell’Ipo. Di una Moncler così “spiumata”.

http://andreagiacobino.wordpress.com/2013/12/23/ruffini-i-marzotto-spiumano-moncler/

(*)

I MISTERI SOTTO IL PIUMINO - PRIMA DELL’IPO, MONCLER HA CEDUTO IL RAMO AZIENDALE DI ATTIVITÀ SPORTSWEAR ALLA “CAVALIERE BRANDS”, CHE FA CAPO AD UNA SOCIETÀ LUSSEMBURGHESE A SUA VOLTA CONTROLLATA DA UNA SOCIETÀ DI JERSEY…

Cosa c’è dentro questo ramo aziendale? Chi controlla la società di Jersey? Perché alcuni soci di Moncler, con parte del ricavato, finanzieranno un aumento di capitale della società di Jersey - esterna e offshore - attestandosi al 30% della stessa? - Un’operazione con parti correlate da illustrare adeguatamente…

Bankomat per Dagospia
MonclerMONCLER
La quotazione di Moncler è un lusso che riscalda l'inverno della finanza e dell'industria italiana. I giornali, ben irrorati di pubblicità, se ne occupano con comprensibile ammirazione. Certamente e' un buon affare per chi ha organizzato l'operazione (come al solito decine e decine di milioni se ne andranno per gli advisor) e più' avanti si vedrà se lo sarà anche per i sottoscrittori delle azioni che debuttano in Borsa.
Chi ha la pazienza di leggersi il prospetto informativo, però, arrivato a pagina 29 non potra' non farsi qualche domanda. Poche settimane fa, ad ottobre, per 22 milioni di euro dei quali 21 da pagarsi in due successive rate non garantite, il gruppo Moncler ha ceduto un non meglio definito ramo aziendale di attività sportswear a una società, la "Cavaliere brands", che fa capo ad una società lussemburghese che a sua volta e' controllata da una società di Jersey.
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A occhio, non pare esattamente un esempio di trasparenza finanziaria e fiscale. Cosa ci sia dentro questo ramo aziendale ceduto alla vigilia della ricchissima IPO e chi controlli la società di Jersey sarebbe utile capirlo meglio.
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Pare poi sempre dal prospetto (a pagina 30) che alcuni soci di Moncler, proprio con parte del ricavato, finanzieranno in seguito un aumento di capitale della predetta società di Jersey compratrice del ramo sportswear, attestandosi al 30 per cento della stessa.
Una bella operazione con parti correlate da illustrare adeguatamente. Chi sono gli altri soci a Jersey? Perché i soci Moncler controllerebbero parte di una società esterna e offshore che ha rilevato un ramo di business giusto un attimo prima dell'Ipo?

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/i-misteri-sotto-il-piumino-prima-dellipo-moncler-ha-ceduto-il-ramo-aziendale-di-68270.htm

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