mercoledì 15 gennaio 2014

Nuovo stile Armani, camicia bianca e giacca con manica a raglan

In passerella a Milano completi aderenti e il recupero del panciotto



Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

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Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

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Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

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Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

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Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

Milan Fashion week: GIORGIO ARMANI

(di Roberta Filippini) - MILANO - Camicia bianca, giacca aderente con morbida manica a raglan, panciotto e pantaloni affusolati ma un po' corti: siamo da Giorgio Armani e questo è il nuovo, sorprendente capitolo di una storia a puntate, quella di uno stile che da oltre 30 anni si è imposto nel mondo. Si spengono le luci, la sfilata inizia e si illumina di quel dettaglio bianco che sembra inusuale su questa passerella: la classica camicia candida, ben stirata, portata senza cravatta, segnala subito la novità come un flash. Ha sostituito d'imperio la t-shirt che da tempo anche Armani ama indossare. C'è un accurato lavoro sui completi da uomo e sul capo che sempre li domina, la giacca. Com'è cambiata! Ricordate Richard Gere vestito Armani in American Gigolò? Era il 1980, il film conquistò il pubblico anche per quello charme maschile disincantato sottolineato dalle giacche destrutturate e cascanti, dal doppiopetto informale, dai pantaloni morbidi. "Era l'epoca - spiega Armani - in cui bisognava liberarsi dalle armature dell'abito maschile classico". 
Ormai quella rivoluzione è fatta e assorbita, sono passati tanti anni, oggi tutto è più aderente senza perdere comfort, lo consentono anche i materiali. E finalmente si può dire che "l'abito stretto piace perché è donante" poche storie! Ma dire stretto è dire poco e niente: stare strizzati nel giro manica sbagliato di una giacca tirata sulle spalle e ridicola sui fianchi, non sarà mai moda. Almeno non quella di Giorgio Armani. La svolta è quella della manica raglan, dal nome (è lo stesso Armani a spiegarlo) del generale inglese che a metà Ottocento inventò un nuovo tipo di spalla per stare comodo nella giacchetta che doveva nascondere una sua mutilazione. Usata soprattutto per maglie e maglioni, il raglan è un taglio che parte come un raggio dal collo e arrotonda la spalla: i blazer Armani da tempo inseguono l'idea del cardigan e stavolta lo centrano in pieno.
Ecco le sue giacche tutte in fila in passerella, bei colori con prevalenza di grigi, eccole nella versione giacca pullover o viceversa in quella del pullover da usare come giacca. In tessuto, in maglia, perfino in morbido montone rovesciato. Hanno spalle sensuali, arrotondate, sono strette sul petto, più libere e corte sui fianchi dei pantaloni che sono a loro volta inusitatamente aderenti, e scoprono la caviglia. Sono moderne e disinibite questa nuove giacche, fanno completo con la camicia ma senza cravatta ("non volevo uno stile formale da manager di un tempo") e con il panciotto. Ecco l'altra novità: non è neppure il gilet che si nasconde sotto il capo spalla, è un vero panciotto perfino a otto bottoni e "serve a rendere tutt'uno l'abito maschile" spiega Armani, e aggiunge: "Sì è una grande evoluzione di stile. E volete sapere che cosa mi ricorda? Quello deivecchi signori di campagna, rivisti con la classe e i modi di oggi. E la camicia bianca mi fa pensare a quella perfetta e immacolata stirata dalla mamma o dalla sorella". Anche Giorgio l'ha indossata, per chiudere la sua sfilata. Ma chi ha buona memoria ricorda che la portava anche nella famosa foto sulla copertina di Time, quella che nell'aprile 1982 consacrò il "Giorgio's Gorgeus Style".

 (ANSA)

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