martedì 28 gennaio 2014

Fuori i giornalisti e verbali "rivisitati", allarme censura

MUNICIPI


Bavaglio in VI sulle riprese audio e video In XI grillini pronti ad andare in Procura


Campidoglio È rischio censura nei municipi capitolini, dove si susseguono segnalazioni e vere e proprie denunce di "soppressione" di libertà e trasparenza. È il caso del VI Municipio. La disposizione della presidente del Consiglio Ambra Consolino sembra uscire da ben altri tempi. Vietato, di fatto, effettuare riprese audio e video dei lavori del parlamentino locale. Nel particolare «l’autorizzazione alle riprese audio-video e uso dei servizi necessari ad esse dovrà di volta in volta essere rilasciata dalla Presidente del Consiglio del Municipio». L’autorizzazione va rilasciata dietro presentazione di apposito modulo «che dovrà essere protocollato e giungere presso la segreteria della presidenza del Consiglio entro massimo 24 ore dalla seduta consiliare richiesta». Non è tutto. «Al fine di prevenire l’indebita divulgazione dei dati qualificati come sensibili, per tutelare e assicurare la riservatezza dei soggetti presenti o oggetto del dibattito sono assolutamente vietate le videoriprese ogni qualvolta le discussioni conisliari abbiano a oggetto dati a carattere religioso, filosofico, sindacale, vita e abitudini sessuali...». Ancora, e merita: «È vietata la diffusione parziale, la manipolazione dei contenuti, l’inserimento di videoriprese successive con opinioni o commenti personali.. eccezion fatta per le sole trasmissioni che garantiscano il diritto all’informazione (es. telegiornali)». E se qualche giornalista dovesse disobbedire? «Il soggetto autorizzato alle cideoriprese che violi le disposizioni suindicate sia nelle riprese che nella diffusione delle immagini non sarà più ammesso ad effettuare le riprese e decadrà dal relativo diritto». Verrebbe quasi da sorridere se non fosse per due banalissimi effetti. Il primo, avvenuto la settimana scorsa quando dei colleghi del giornale locale La Fiera dell’Est sono di fatto stati cacciati dal parlamentino. Il secondo che, come promesso in lungo e largo in campagna elettorale da tutto il centrosinistra, le sedute dei consigli - comunale e municipale - dovrebbero essere trasmesse in streaming. Risulta ci sia solo un Municipio ad ever rispettato il "credo" del centrosinsitra, il IX. Attacca la presidente della Commissione speciale controllo e garanzia del VI municipio Adriana Berretta che, dopo aver espresso solidarietà ai giornalisti ha sottolineato come «tentare di imbavagliare la stampa è sempre sbagliato. La trasparenza e l’informazione sono un valore aggiunto. Di cosa hanno paura? Forse di mostrare l’inefficienza e l’inconsistenza della maggioranza che governa il Municipio?».
Un episodio grave dunque che sa più di sovietico che di sinistra e sul quale, speriamo, intervenga il sindaco Marino nell’attesa che tutte le sedute dei lavori dei consiglieri eletti dai romani - e pagati dagli stessi - vengano trasmesse via web, così come promesso in nome della trasparenza. E c’è di più. Stavolta l’allarme arriva dall’XI Municipio, dove il Movimento 5 Stelle è pronto a rivolgersi alla Procura per «le ripetute inesattezze riportate nei verbali delle sedute consiliari. Secondo quanto riferito dai grillini, guidati da Alessio Marini, i verbali delle sedute «omettono parti sostanziali e fondamentali circa lo svolgimento delle sedute e del processo decisionale dell’aula». Tanto che, secondo i grillini, alcuni verbali sarebbero stati approvati sì dalla maggioranza ma con l’astensione di alcuni suoi esponenti e di tutta l’opposizione.
Segnali allarmanti dunque dai municipi capitolini dove, ricordiamo, è stato stroncato il dibattito sul bilancio 2013 poco prima di Natale, privando le opposizioni di offrire il proprio contributo alla manovra economica. Un colpo basso che, non vorremmo, preludio di una censura a più livelli.
Susanna Novelli

http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2014/01/28/fuori-i-giornalisti-e-verbali-rivisitati-allarme-censura-1.1213061

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