mercoledì 29 gennaio 2014

Comicon. Gialli.it intervista in esclusiva Milo Manara
“La morte mi sta antipatica, preferico l’Eros”


Comicon. Gialli.it intervista in esclusiva Milo Manara <br /> “La morte mi sta antipatica, preferico l’Eros”

Fuma sigari Toscani Milo Manara. Risponde alle domande con voce pacata e sicura. Lo sguardo di chi, la vita, l’ha vissuta sempre intensamente e continua a farlo. Oggi il Maestro torna a Napoli dopo sei anni, ospite d’onore del Comicon 2010. Per l’occasione è stata presentata la ristampa di “Un fascio di bombe”, graphic novel sulla strage di piazza Fontana realizzata da Manara nel ’75: “Una storia che si dovrebbe raccontare sempre”. Gialli.it vi racconta questo e molto altro dell’esclusivo incontro tra l’autore e la stampa avvenuto sabato 1 maggio a Castel Sant’Elmo.
di ADRIANA D’AGOSTINO
Maestro, una storia importante quella raccontata in “Un fascio di bombe”: l’attentato terroristico avvenuto il 12 dicembre 1969 a Milano alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. Per di più, un’opera che tratta di una delle pagine più nere della storia del nostro Paese, e non di avventura come Lei solitamente predilige.La strage di piazza Fontana ha rappresentato una trappola mostruosa , qualcosa di orribile per il popolo italiano. Vi rendete conto? Organizzare una strage avendo già in mente un falso colpevole da accusare, cioè l’anarchico Pinelli. Ancora oggi è un mistero come sia morto. E poi l’accusa contro Valpreda. Oggi tutti criticano il ’68 e non capiscono, invece, che il vero terrorismo è iniziato il 12 dicembre 1969. In più l’attualità è eterna. Tutto questo fa parte della storia dell’Italia. “Un fascio di bombe” dovrebbe essere adottato come testo nelle scuole.
A cosa sta lavorando adesso?Adesso sto lavorando con Adriano Celentano ad una serie animata. E’ stato Celentano a chiamarmi. Mi ha telefonato e mi ha detto “We”(imita la voce del cantante). Intendiamoci, il protagonista è lo stesso Adriano.. ma disegnato. La sceneggiatura, invece, è di Vincenzo Cerami.
Ci sarà anche qui un po’ di erotismo?Credo che abbiano pensato a me proprio per questo.
Come giudica l’erotismo nel nostro paese?L’erotismo in Italia non esiste, ci sono molti culi in mostra in televisione e quella è la parte migliore delle trasmissioni. Il resto è di una banalità deludente.
Ci parli dei suoi rapporti con la MarvelHo la fortuna di pubblicare sempre le mie opere negli Stati Uniti da circa trent’anni. Dopo l’11 settembre la DC Comix ha subito gravi danni. Ambienti distrutti, computer rovinati. E’ stata poi la stessa Comix a promuovere un’iniziativa per beneficenza, in favore del corpo dei Pompieri. Hanno chiesto ad alcuni disegnatori di realizzare delle tavole. Per l’Italia hanno chiesto a me..In più, leggere il fumetto americano è, secondo me, un passaggio obbligato per chiunque voglia fare questo mestiere.
Il suo rapporto con la tecnologia?Tecnologia? Sono un dinosauro. Oltre la posta elettronica non vado. Ma si tratta di mentalità, io lavoro solo con le mani e sopravvivo.
Nonostante l’attuale predominio del virtuale?L’animazione in 3D è molto interessante. Enzo D’Alò, ad esempio, è un bravissimo animatore. E’ lui a curare l’animazione del progetto nato con Celentano. L’animazione è in assoluto il più grande esempio di anello di congiunzione tra cinema e fumetto. Basti pensare a Spiderman, Batman. Lo stesso Avatar ha avuto bisogno di un fittissimo studio degli stoyboard per la sua realizzazione. Dai graffiti nelle caverne, il fumetto esiste da 50.000 anni. E’questo il mestiere più antico del mondo… checché se ne dica..(tutti ridono)
Il suo rapporto con il cinema?Ci vado poco. Ho ricevuto ultimamente una proposta dal regista Roman Polanski: disegnare per realizzare i primi cinque, sei minuti di una storia di animazione. Poi, a causa delle vicende giudiziarie che lo stanno riguardano, il progetto è stato messo in standby.
Restando in ambito cinematografico, ci parli del suo rapporto di FelliniÈ tutto merito di Vincenzo Mollica. Mi chiese di disegnare alcune tavole che poi sarebbero state esposte ad una mostra in onore del grande regista. Io disegnai una piccola storiella, convinto che Fellini non l’avrebbe mai vista. Invece Fellini a quella mostra ci andò di persona e rimase colpito dai miei disegni. Il giorno dopo mi chiamò a casa, ma io non c’ero. Quando lo seppi stavo per suicidarmi. Fortunatamente richiamò il giorno dopo. Da allora è cominciata una grande amicizia e stima lavorativa. Io ho disegnato le locandine di suoi ultimi due film, L’Intervista e L’ultima voce della luna, lui ha scritto le sceneggiature e, a volte, addirittura disegnato, gli storyboard di molti dei miei lavori.
Quali altri registi ammira?Oltre Fellini sicuramente Kubrick. Ammiro la sua capacità di passare dalla fantascienza ad altri profondi argomenti.
Quanto ha inciso il suo incontro con Hugo Pratt?Mi ha insegnato lui come un fumetto potesse trattare di argomenti adulti. Poi sono venute storie come Barbarella di Forest e Valentina di Crepax. Ricordo che l’ultimo progetto a cui Hugo stava lavorando parlava di un prigioniero celtico ai tempi della Roma imperiale. Pratt ha sempre amato parlare di storie di uomini che avessero qualcosa da raccontare, culture diverse, riti, tesori. Oggi ci sono protagonisti di fumetti comeKen Parker oppure il tassista di Jose Munoz , personaggio che si ispira a Taxi Driver. Si stanno perdendo i personaggi classici, tipo il solito investigatore. Si cerca di elaborare trame dinamiche. L’importante è che siano avventurose. Come sosteneva Pratt.
C’è qualche giovane fumettista di cui apprezza il lavoro?Sicuramente Paolo Bacilieri. Un giorno si è presentato vicino casa mia. Voleva fare questo mestiere. Ha cominciato così. Io poi  l’ho presentato agli editori. E’ di una bravura mostruosa. E poi è molto intelligente.
Con chi altro le piacerebbe collaborare e non è ancora capitato?Ci sono molti personaggi straordinari che ho la fortuna di conoscere: Paolo Conte, De Gregori, Dalla, Guccini. Ma non vado a caccia. Se capiterà..
Che genere di musica ascolta Milo Manara?Tutta, senza distinzioni. Mi piace molto anche la musica classica. Tranne l’opera, sono sincero..
Beh, potrebbe riscrivere  le opere liriche..ci ha mai pensato?Mi hanno chiesto di disegnare le scenografie..ma ho sempre detto di no. Non me la sento.
Ora sta disegnando?Assolutamente. Continuo ad occuparmi della serie dei Borgia con Jodorowsky.
Cambiando argomento, cosa ne pensa delle nuove realtà giornalistiche online? E’ giusto, secondo lei, che la notizia sul web sia retribuita?Se internet portasse un reddito sarebbe perfetto. Anche i maggiori quotidiani oggi hanno una loro pagina web. I giornalisti non possono vivere di espedienti. E’ giusto che vengano pagati per il loro lavoro.
Parlando di Comicon Nero, di fumetti neri, mi darebbe una sua definizione di noir?Fin dalla antica Grecia, le storie si muovono tra due grandi colonne: Eros e Thanatos. Il noir ha molto più a che fare con la seconda, cioè Thanatos. La morte intesa come sentimento di morte, non solo la fine dopo un assassinio. Io, avendo una certa antipatia per la morte, preferisco dedicarmi all’Eros.

http://www.gialli.it/intervista-esclusiva-a-milo-manara

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