martedì 28 gennaio 2014

BLACKROCK: ALADINO E IL PERICOLO DEL MONOLITE.



Ha oltre il 5% di Telecom Italia e ha sottoscritto il 15,4% del discusso convertendo appena emesso dall’ex monopolista tlc, sborsando 200 milioni di euro. E possiede pacchetti importanti di tutte le grandi quotate italiane. E’ BlackRock, il gigante mondiale dell’asset management. Una vera e propria potenza finanziaria globale, che consiglia persino i governi. Una potenza che evidentemente ai grandi giornali italiani poco interessa perché proprio BlackRock è finita nel mirino dell’Economist, che al gigante ha dedicato il servizio di copertina del nuovo numero. Bellamente ignorato, oggi, da tutta la stampa italiana.
Vediamo di rimediare, sintetizzando i punti-chiave dell’inchiesta dell’autorevole settimanale britannico.
Nel giro di 25 anni, BlackRock è diventato il primo investitore a livello globale. Ma questo dominio può comportare dei rischi? The Economist, analizzando il colosso del risparmio gestito, focalizza la sua attenzione sulla sua piattaforma di risk management Aladdin: si tratta di uno strumento che supervisiona gli asset di oltre 170 fondi pensione, banche, compagnie assicurative e così via. Questo data center, segnala The Economist, costituisce il cuore pulsante di BlackRock, che conta 4,1 trilioni di dollari di asset under management con partecipazioni prevalentemente in azioni, ma anche in obbligazioni, materie prime, hedge fund e immobili.
Un recente report dell’Office of financial research, braccio del Tesoro Usa, sottolinea come gli asset manager che forniscono servizi di pricing ad altri asset manager stiano creando interconnessioni e dipendenze che aumentano la loro importanza nei mercati finanziari. E attraverso la piattaforma Aladdin, BlackRock sta fornendo questo tipo di servizi su vastissima scala: molti operatori dell’asset management suoi rivali utilizzano infatti questo strumento, oltre a banche, assicurazioni e fondi pensione. Inclusi quelli di BlackRock, Aladdin tiene traccia di 30.000 portafogli di investimento. La piattaforma serve sostanzialmente ad aiutrare chi gestisce il denaro a capire e a stare dietro ai suoi asset. L’obiettivo non è solo quello di prevedere come ogni azione, bond o derivato in portafoglio potrebbe muoversi, ma anche quello di controllare le correlazioni tra questi movimenti e il loro eventuale impatto.
Questo apprezzamento per la piattaforma da parte dei player del settore è da un lato un tributo ai modelli di gestione del rischio elaborati di BlackRock. Ma dall’altro lato è un fenomeno preoccupante, scrive The Economist. Uno dei principi alla base di mercati sani è che i diversi attori vengano a conclusioni diverse sul prezzo delle cose, sulla base delle rispettive analisi. Il valore di ogni attivo emergerebbe in questo modo come una sintesi di tutte queste opinioni diverse in un unico prezzo. Un ecosistema dominato da una singola linea di pensiero invece non è sano, sempre secondo l’analisi dell’Economist: né in politica, né in natura, né sui mercati. Sebbene Aladdin fornisca solo dei consigli sulle decisioni di investimento, infatti, influenza inevitabilmente il modo in cui i clienti percepiscono il rischio sui mercati.
Una delle cause della recente crisi, conclude l’Economist, è che gli investitori hanno smesso di pensare criticamente a quello che stavano comprando. Insomma, il fatto che troppi investitori si basino su un unico modello crea un’ortodossia malsana, che rischia di incrementare la volatilità dei mercati. In ogni caso, questo non sembra essere un rischio sistemico grave, perché sarà in grado di autolimitarsi. Il vero problema potrebbe essere per gli investitori che, basandosi sulle analisi di BlackRock, incasseranno rialzi sempre più limitati quando le cose andranno bene e cali sempre più accentuati quando invece andranno male.

http://andreagiacobino.wordpress.com/2013/12/07/blackrock-aladino-e-il-pericolo-del-monolite/

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