“Auspico che possiamo fissare una data questa sera stessa” ha detto ai giornalisti il capo della diplomazia francese, Laurent Fabius, parlando da New York di Ginevra II, l’attesa conferenza per una transizione politica in Siria, rinviata da mesi. Nelle prossime ore i ministri degli Esteri di Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Cina e Russia si riuniranno per discuterne insieme al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e al suo mediatore in Siria, Lakhdar Brahimi.
Fabius ha detto che sia il governo che la Coalizione nazionale siriana si sono detti pronti a inviare una delegazione. Anche l’Iran ha espresso l’interesse a partecipare. Subito dopo aver discusso di Ginevra II, i ministri delle cinque grandi potenze si uniranno ai loro 10 colleghi membri non permanenti del Consiglio di sicurezza per votare la risoluzione sul disarmo chimico da parte di Damasco. “La adotteremo stasera” ha dichiarato Fabius. L’accordo sulla risoluzione è stato definito poco fa da Barack Obama “un’enorme vittoria per la comunità internazionale…Non ci saremmo arrivati – ha aggiunto – senza la minaccia della forza contro il governo di Bashar Assad”.
Ma dal campo di battaglia nel frattempo arrivano nuove notizie di vittime: almeno una trentina di persone sono state uccise e decine di altre sono rimaste ferite per un attentato con autobomba a Rankous, 30 km a nord di Damasco, ha riferito l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo (Osdh). Obiettivo dell’attacco è stata una moschea alla periferia della località sunnita ostile al regime. Anche l’agenzia ufficiale Sana ha menzionato l’esplosione a Rankous sostenendo che è stata provocata da uno scontro fra gruppi “terroristi”.
Sempre secondo l’Osdh, nove presunti ribelli, una donna e un bambino sono stati uccisi inoltre oggi in un raid aereo sul villaggio di Hadir, nella provincia di Aleppo.
(vedi anche notizia delle ore 8:39)
[FB]
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