venerdì 19 aprile 2013

SUORA CROCIFISSA IN ROMANIA, LA CHIESA PUNISCE I RESPONSABILI


BUCAREST - L'atroce morte sulla croce di una novizia di 23 anni in un monastero ortodosso della Romania nord- orientale ha portato all'espulsione dall'ordine monastico ed all'arresto dei presunti responsabili, un pope ortodosso, Daniel Corogeanu, e quattro suore, Nicoleta Arcaleanu, Adina Ciopraga, Elena Otelea e Simona Bardanas.

I cinque sono ufficialmente indagati dalla polizia per il sequestro e omicidio della giovane suor Irina Cornici, morta per le conseguenze di un rito di esorcismo la settimana scorsa nel monastero ortodosso di Tanacu, vicino a Vaslui nella Romania orientale.

Il vescovo di Husi, Corneliu Barladeanu, ha interdetto il pope Corogeanu (29 anni) dalle funzioni religiose, sospeso dall'ordine monastico e privato della tonaca. ''Le quattro suore, complici nell'omicidio, sono state egualmente allontanate dall'ordine'' ha detto il vescovo.

La ragazza, che soffriva di turbe mentali ed era cresciuta in un orfanotrofio anche se i genitori erano vivi, aveva lavorato per cinque anni in Germania come bambinaia. Poi un giorno di tre mesi fa era andata al monastero della S. Trinita' per fare visita ad un'amica ed aveva deciso di restare per farsi suora. La Procura di Vaslui chiedera' che il fermo del prete e delle suore sia prolungato di 29 giorni affinche' l'indagine possa arrivare a conclusione.

I cinque si considerano innocenti, seguitano a indicare che Irina Cornici - secondo i medici affetta da turbe schizofreniche - a loro avviso era posseduta dai demoni e che le prediche e i servizi religiosi usati su di lei sono accettati dal patriarcato ortodosso nei riti di esorcismo. La crudele morte e' avvenuta dopo che nei giorni precedenti la giovane era stata tenuta in un edificio annesso al monastero, legata e imbavagliata, senza mangiare o bere.

Di fronte ai procuratori, le suore hanno preso tutta la colpa su di se', sottolineando che l'iniziativa di legare suor Irina alla croce, senza acqua ne' cibo, era stata tutta loro. I cinque rischiano 25 anni di prigione ciascuno se saranno condannati.
Le sofferenze impartite alla presunta indemoniata hanno sollevato in Romania un nuovo dibattito sulle pratiche medievali, secondo i critici, ancora in uso presso la Chiesa Ortodossa. I superiori dei religiosi coinvolti hanno avviato una propria inchiesta e si parla addirittura di una possibile chiusura del monastero della S.Trinita', dove tutto e' avvenuto. Sembra addirittura che il monastero non sia mai stato riconosciuto ufficialmente dal Patriarcato ortodosso romeno.

Anche le autorita' civili della Romania, pur dopo 50 anni di comunismo e nonostante la struttura molto laica delle istituzioni, sono state in questi giorni criticate con forza e accusate di non agire con determinazione nel punire i reati commessi da religiosi.

Alle autorita' e' rimproverato, per esempio, di avere lasciato in liberta' il pope Corogeanu dal giorno della morte della suora, il 15 giugno, fino a oggi nonostante la sua evidente pericolosita'.
L'arresto e l'espulsione dall'ordine dei cinque presunti responsabili otto giorni dopo la scoperta dell'omicidio conferma in maniera evidente che le autorita' civili si sono mosse solo dopo che quelle religiose hanno chiarito la loro posizione in materia.

(ANSA)

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