venerdì 26 aprile 2013

Stop film pirata, oscurati 27 siti web



Diffondevano gratis in Italia prime visioni cinema in streaming



di Lorenzo Attianese
Da videopremium.net a filmpertutti.tv, fino ad uploaded.net, il cinema pirata chiude i battenti in Italia e arriva lo stop ai film gratis in streaming. La polizia postale ha messo i 'sigilli' a 27 portali illegali che permettevano la visione di 400mila titoli delle pellicole cinematografiche, che garantivano le prime visioni a milioni di utenti del popolo di internet. E' il sequestro più importante in Europa e uno dei più rilevanti al mondo, nell'ambito del contrasto alla violazione dei diritti d'autore attraverso il web. Le indagini della Postale di Roma, in collaborazione con l'ufficio antipirateria della Siae, sono partite dalla denuncia della Sunshine Pictures e in quattro mesi sono stati scoperti 27 siti web che permettevano lo streaming di una valanga di film, usciti di recente nelle sale. Il trucco l'appoggio su vari server stranieri in Australia, Usa, Belize, Cina, Russia, Moldavia, Romania, Olanda, Svizzera e Francia. Ma anche domini differenti dal nostrano ".it", come quelli statunitensi, indiani, svizzeri, panamensi, del Regno Unito, australiani, tedeschi o delle Seychelles. E spesso, per uno stesso sito, i domini erano diversi dalla posizione dei server.
Tutti 'paradisi web', dove la normativa locale è meno restrittiva, che permettevano ai pirati di tenere aperti siti con i quali guadagnavano ognuno 90mila dollari all'anno in pubblicità. La polizia postale ha ora chiuso la saracinesca degli schermi illegali, oscurando i portali con un "blocco dei Dns": una sorta di muro invisibile sui confini italiani in modo da impedire che possano essere raggiunti dagli utenti di internet in Italia. Non solo film. Tra i file diffusi in violazione del diritto d'autore c'erano anche file audio e software. Programmi, musica e prime visioni gratis che hanno creato un buco enorme nelle tasche delle case produttrici. La Siae ha calcolato un danno di un miliardo e mezzo di euro, di cui 800 milioni nel settore dei film, 700 milioni in quello della musica mentre per i software è di 1,4 miliardi. Il tutto con una conseguente riduzione dell'indotto che potrebbe portare, entro il 2015, alla perdita di 22mila posti di lavoro solo nel mercato italiano. Le indagini si sposteranno nei prossimi giorni sui gestori dei siti che, è quasi certo, gestivano dall'Italia i siti in italiano attraverso server e domini internazionali, caricando anche film appena usciti nelle sale e con una qualità eccellente. Un cinema virtuale a costo zero per gli internauti, messo in piedi da una filiera pirata: i dvd nuovi di zecca e acquisiti attraverso un mercato parallelo venivano poi diffusi in rete, prima di essere pizzicati dai controlli. E spesso rimessi sul web con altri link poco dopo gli oscuramenti, come quello avvenuto oggi. Ma pare che al momento in Italia il popolo del web dovrà mettere da parte i pop corn per un bel po' di tempo.

(ANSA)

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