venerdì 19 aprile 2013

RIFIUTI: IN ARRIVO IL CASSONETTO PER RASOI, TV E CELLULARI


 ROMA - Il vecchio rasoio non funziona piu', l'asciugacapelli e' fermo da mesi, lo stereo e' su una mensola e prendere polvere, il minicomputer e' in tilt, il cellulare e' ormai andato? Da oggi si apre la strada del cassonetto per questi e per un centinaio di oggetti elettrici ed elettronici di uso comune, casalingo e non. E' in arrivo, infatti, una nuova normativa che regola il settore e da' il via libera alla raccolta differenziata e al principio del 'vuoto a rendere' per la spazzatura elettronica, ritiro del vecchio cioe' al momento dell'acquisto del nuovo. Normativa che portera' ogni anno alla raccolta, dal 31 dicembre del 2006, di oltre 220mila tonnellate di questo materiale proveniente dai nuclei domestici pari a un tasso medio di 4 chili per abitante l'anno.

''Si evita cosi' uno smaltimento scorretto che mette a rischio salute e ambiente'', ha detto il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli.

E' stato infatti approvato in prima lettura dal Consiglio dei ministri (dovra' ora passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari) il decreto legislativo che recepisce tre direttive comunitarie (2002/95/CE, 2002/96/CE, 2003/108/CE) sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e sulle restrizioni d'uso in queste apparecchiature di determinate sostanza pericolose.

''Il provvedimento - ha spiegato Matteoli - si e' reso necessario a causa del notevole incremento della quantita' di rifiuti elettrici ed elettronici registrato in questi anni. Per tutelare ambiente e salute ed evitare uno smaltimento scorretto si sono cosi' varate norme chiare e rigorose che armonizzano l' intero ciclo di gestione di questi rifiuti favorendone il riciclaggio e il recupero''.

In particolare, l'obiettivo fissato dal provvedimento e' garantire, entro il 31 dicembre del 2006, il raggiungimento di un tasso di raccolta differenziata della spazzatura elettronica proveniente dai nuclei domestici pari ad almeno 4 chili l'anno in media per abitante. Inoltre anche per questi rifiuti si introduce il principio del 'vuoto a rendere': i distributori al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura destinata a un nucleo domestico devono infatti assicurare il ritiro gratuito di quella vecchia.

Sei le finalita' principali del provvedimento sui rifiuti elettronici: prevenire la produzione di scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche; garantire la realizzazione di un sistema di raccolta differenziata, recupero e riciclaggio di questi rifiuti; favorire la progettazione di nuove apparecchiature che facilitino il riuso, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti da esse prodotte; vietare l'utilizzo di sostanze pericolose come mercurio, piombo, cadmio, cromo, Pbb ecc; realizzare sistemi di trattamento, recupero e smaltimento finale di questi rifiuti finanziati essenzialmente dai produttori delle apparecchiature; marchiare tutte le apparecchiature con un simbolo che indichi ai cittadini la necessita' della raccolta differenziata.

Il finanziamento delle operazioni di trasporto, trattamento, recupero e smaltimento finale della spazzatura elettronica e' a carico dei produttori.

Per garantire il corretto funzionamento, sia dal punto di vista finanziario che organizzativo, dei sistemi di gestione e smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici, il decreto prevede l'istituzione, presso il Ministero dell'Ambiente di un Comitato di vigilanza e di controllo e l'istituzione di un Registro nazionale dei soggetti obbligati allo smaltimento di questo tipo di rifiuti. Per chi non ottempera alla disposizione del decreto sono previste sanzioni fino a 100.000 euro.

(ANSA)

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