sabato 27 aprile 2013

Il Vangelo di Tommaso + Loghia


Il Vangelo di Tommaso + Loghia

Il Vangelo secondo Tommaso, noto anche come Vangelo di Tommaso, è un vangelo che raccoglie una serie di 114 detti attribuiti a Gesù. 

La sua data di composizione è dibattuta tra gli studiosi: alcuni lo ritengono contemporaneo dei vangeli sinottici, se non addirittura antecedente a questi, per cui la loro datazione non è posteriore alla fine del I secolo; altri studiosi ritengono che sia successivo, in quanto mostrerebbe una dipendenza parziale dai vangeli canonici, e lo datano alla metà del II secolo.

L'attribuzione pseudepigrafica del vangelo è all'apostolo Didimo Giuda Tommaso (sia "Didimo" che "Tommaso" significano "gemello", in greco e aramaico); fu scritto per un gruppo del Cristianesimo delle origini che riconosceva in Tommaso apostolo il proprio maestro.

Il testo completo del vangelo è conservato in un manoscritto papiraceo in lingua coptascoperto nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto; tale codice, legato con un metodo ora noto come legatura copta, risale al 340 circa.

Il Vangelo di Tommaso, che non va confuso col Vangelo dell'infanzia di Tommaso o col Libro di Tommaso il contendente o l'atleta, è considerato un vangelo apocrifodalle Chiese cristiane moderne. Scomparve quando lo Gnosticismo fu soppresso dai proto-ortodossi. Per secoli ne rimasero disponibili solo citazioni indirette da parte di alcuni Padri della Chiesa.

Il manoscritto contiene più di un centinaio (il numero esatto cambia a seconda di come vengono conteggiati) di loghia, ossia frasi attribuibili a Gesù riportate in terza persona ("Gesù disse"), le quali richiamano alcuni passi dei vangeli canonici, differenziandosene però in maniera significativa verso una visione gnostica del Cristianesimo.

Le somiglianze fra numerosi detti riportati nei vangeli canonici con quello di Tommaso ha portato molti studiosi a ritenere che abbiano una fonte comune, chiamata Fonte Q, dal tedesco Quelle. Questa ipotesi, suggerita da alcuni papiri diOssirinco che riportano tre frammenti con loghia contenute anche nel Vangelo di Tommaso, sembra ulteriormente confermata da questo manoscritto.

Gli studiosi riuniti nel Jesus Seminar ritengono che il Vangelo di Tommaso contenga più materiale originale del Vangelo secondo Giovanni, ed infatti lo includono tra i "cinque vangeli".

Tratto da un articolo del sito Esopedia
Link diretto:

LOGHIA TRATTE DAL VANGELO DI TOMMASO

- Gesù disse, "Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno turbati. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto."

- Gesù disse, "Non mentite, e non fate ciò che odiate, perché ogni cosa è manifesta in cielo.

- Tommaso gli disse, "Maestro, la mia bocca è totalmente incapace di esprimere a cosa somigli." Gesù disse, "Non sono il tuo maestro. Hai bevuto, e ti sei ubriacato dell'acqua viva che ti ho offerto." E lo prese con sé, e gli disse tre cose. Quando Tommaso tornò dai suoi amici questi gli chiesero, "Cosa ti ha detto Gesù?" Tommaso disse loro, "Se vi dicessi una sola delle cose che mi ha detto voi raccogliereste delle pietre e mi lapidereste, e del fuoco verrebbe fuori dalle rocce e vi divorerebbe."

- I discepoli dissero a Gesù, "Dicci, come verrà la nostra fine?" Gesù disse, "Avete dunque trovato il principio, che cercate la fine? Vedete, la fine sarà dove è il principio. Beato colui che si situa al principio: perché conoscerà la fine e non sperimenterà la morte."

- Quando il raccolto fu maturo, lui arrivò subito con un sacco e lo mieté. Chiunque abbia due buone orecchie ascolti!"

- Gesù disse, "Voi guardate alla pagliuzza nell'occhio del vostro amico, ma non vedete la trave nel vostro occhio. Quando rimuoverete la trave dal vostro occhio, allora ci vedrete abbastanza bene da rimuovere la pagliuzza dall'occhio dell'amico."

- Gesù disse, "Quanto ascolterete con le vostre orecchie, proclamatelo dai vostri tetti ad altre orecchie. Dopo tutto, nessuno accende una lampada per metterla in un baule, né per metterla in un posto nascosto. Piuttosto, la mette su un lampadario così che chiunque passi veda la sua luce."

- Gesù disse, "I Farisei e gli accademici hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Non sono entrati, e non hanno permesso a quelli che volevano entrare di farlo. Quanto a voi, siate furbi come serpenti e semplici come colombe."

- Gesù disse, "Siate come passanti."

- Gesù disse, "Beati coloro che sono soli e scelti, perché troveranno il regno. Poiché da lì venite, e lì ritornerete."

- Gesù disse, "Mostratemi la pietra scartata dai costruttori; quella è la chiave di volta."

- Gesù disse, "Quelli che sanno tutto, ma sono carenti dentro, mancano di tutto."

- Gesù disse, "Se esprimerete quanto avete dentro di voi, quello che avete vi salverà. Se non lo avete dentro di voi, quello che non avete vi perderà."

- Gesù disse, "In molti si affollano davanti alla porta, ma sarà il solitario ad entrare nella camera nuziale."

- Gesù disse, "Il regno del Padre è come un mercante che ricevette un carico di mercanzia e vi trovò una perla. Il mercante fu accorto; vendette la mercanzia e si tenne solo la perla. Così anche voi, cercate il tesoro che è eterno, che resta, dove nessuna tarma viene a rodere e nessun verme guasta."

- Gesù disse, "Perché siete venuti nella campagna? Per vedere una canna scossa dal vento? E per vedere un uomo vestito in abiti raffinati, come i capi e i potenti? Quelli sono vestiti in panni raffinati, e non sanno cogliere la verità."

- Gesù disse, "Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto un cadavere, e chi ha scoperto un cadavere è al di sopra del mondo."

- Gesù disse, "Lasciate che chi è diventato ricco regni, e che chi ha il potere vi rinunci."

- "Non date le cose sacre ai cani, perché potrebbero gettarle sullo sterco. Non gettate perle ai porci, o potrebbero [...]."

- Gesù disse, "Maledetti i Farisei! Sono come un cane che dorme nella mangiatoia: il cane non mangia, e non fa mangiare il bestiame."

- Gesù disse, "Il regno del Padre è come una persona che aveva un tesoro nascosto nel suo campo ma non lo sapeva. E quando morì lo lasciò a suo figlio. Il figlio non ne sapeva nulla neanche lui. Diventò proprietario del campo e lo vendette. L'acquirente andò ad arare, scoprì il tesoro, e cominciò a prestare denaro a interesse a chi gli pareva."

Fonte



Nessun commento:

Posta un commento