sabato 13 aprile 2013

Idi: stop licenziamenti, cig per 200 lavoratori



San Raffaele, partire prime 40 lettere


 Operatori dell'IDI e dell'ospedale San Carlo di Nancy manifestano a piazza San Pietro

ROMA - Accordo tra regione Lazio, Gruppo Idi e sindacati: la procedura di mobilita' per 405 dipendenti dell'Idi e' stata ufficialmente ritirata. Uno dei tre commissari dell'Idi Carmen Silvestri, interpellata dall'Ansa, ha spiegato che ''i licenziamenti sono stati cosi' scongiurati''. La Regione ha concesso la Cig in deroga fino a 200 dipendenti.
Di Adele Lapertosa
MILANO - Qualcuno tra i sindacati sperava che non se ne farebbe fatto piu' niente, ma alla fine sono partite: le prime 40 lettere di licenziamento sono state inviate oggi ad altrettanti lavoratori del comparto dell'ospedale San Raffaele di Milano, di cui 20 dell'area sanitaria e 20 dell'area amministrativa. Un atto ''inevitabile'' secondo l'amministrazione dell'ospedale. La decisione, prevedibilmente, ha scatenato l'ira dei sindacati che hanno subito annunciato lo stato di agitazione e la mobilitazione per riportare al tavolo di contrattazione l'azienda ed evitare i licenziamenti. Secondo Fp Cgil, Cisl Fps e Uil Fpl, ''e' indispensabile ripartire dalle proposte fatte nei mesi scorsi dalle sigle sindacali confederali sull'uso degli ammortizzatori sociali''. Intanto appena sparsa la notizia delle lettere, e' scattata la protesta dei lavoratori che hanno dapprima occupato via Olgettina, sede dell'ospedale (da cui poi e' stata deviata la circolazione stradale), e poi hanno fatto un sit in dinanzi all'ufficio dell'amministratore delegato, Nicola Bedin. ''Eravamo circa 200 - spiega Margherita Napoletano, delegata Usb dell'Rsu - e con noi c'erano anche cittadini giunti a darci il loro sostegno''. In queste ore il presidio permanente dei sindacati decidera' le iniziative da sottoporre all'assemblea generale dei lavoratori, convocata per lunedi' 15, mentre venerdi' 19 ci sara' un presidio dei lavoratori della sanita' milanese. Inoltre si pensa alla procedura per una nuova data di sciopero. Dal canto suo l'azienda sottolinea come ''le lettere di licenziamento rappresentino l'inevitabile esito del mancato accordo con la Rsu e rappresentano oggi uno strumento necessario per affrontare il grave stato di crisi dell'ospedale''. Vista la bocciatura, con il referendum dei lavoratori, dell'intesa raggiunta con la Rsu il 21 gennaio scorso presso il ministero del Lavoro, e il no dei sindacati alla mediazione del prefetto di Milano, ''i licenziamenti diventano pertanto necessari - conclude l'azienda - secondo la tempistica prevista dalla Legge 223, anche se l'amministrazione ospedaliera non esclude che, in presenza di fatti nuovi, l'intera procedura possa essere rivista''. Anche il Consiglio regionale lombardo, dopo l'incontro avuto nella mattinata con i sindacati e appreso delle lettere di licenziamento, ha deciso di intervenire. ''Scrivero' una lettera al presidente della Giunta e agli assessori competenti, sottolineando la necessita' di riaprire il tavolo di trattativa per trovare una soluzione immediata alla vicenda'', ha annunciato il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo.
(ANSA)

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