venerdì 26 aprile 2013

George W. Bush, ex presidente Usa. E oggi dipinge soltanto cani


George W. Bush, dopo cinque anni di un esilio autoimposto, quasi una clausura, torna a farsi vedere in pubblico e si scopre che è un uomo molto diverso dall'immagne che i suoi adoratori, ormai pochissimi,e i suoi detrattori, moltissimi, avevano costruito

di VITTORIO ZUCCONI
George W. Bush, ex presidente Usa.  E oggi dipinge soltanto cani Dipinge cani, finora almeno 50 cani, e un critico d'arte in vena di psicoanalisi sospetta che quei cani siano autoritratti di George W. Bush, l'ex presidente più solo nella storia degli ex presidenti. Dire che faccia tenerezza, quell'uomo che per fare il duro camminava a gambe larghe come se gli avessero tolto il cavallo da sotto e non se fosse accorto, che aveva lanciato due guerre e un'invasione costruita sul nulla destinate a durare più di ogni altra guerra americana dopo il Vietnam, è forse eccessivo. Troppo pesante è la cambiale che ha lasciato dietro di sé, perché “Dubya il Texano” possa essere rimpianto. Ma oggi che, cinque anni dopo un esilio autoimposto, quasi una clausura, nel silenzio dentro la bella villotta di Dallas nel quale si è rinchiuso con la paziente moglie Laura, George W. Bush torna a farsi vedere in pubblico si scopre un uomo molto diverso dall'immagine che i suoi adoratori, ormai pochissimi, e i suoi detrattori, moltissimi, avevan costruito.
Si fa fotografare come un nonno qualsiasi, reggendo in ospedale la neonata "Mila". La prima nipote, ufficialmente Margaret Hager, figlia di Jenna Bush in Hager con lo scuffiottino sulle 23 in testa, come a tutti i nuovi nati negli Usa. Concede intervista al giornale locale, il Dallas Herald, rivelando quel filo di autoironia che avremmo tanto voluto vedere alla Casa Bianca: "La gente si meraviglia che sappia dipingere, ma già si meravigliarono quando scopriono che sapevo leggere". Ti abbiamo visto per otto anni, George, e non ti abbiamo mai davvero capito.
Chiuso in quella corte di tremende badanti grifagne, delle quali papà George lo aveva circondato temendo che il ragazzo non fosse all'altezza, i sinistri sbruffoni alla Rumsfeld o il torvo vice Cheney, Bush il giovane divenne quello che non sarebbe voluto essere e non era mai statonella sua vita di ragazzone viziato e un po' scioperato: un duro. In quelle ore nell'aula scolastica della Florida alla mattina dell'11 settembre 2001, quando tentava di leggere a bambini pagine da "Io e la mia capretta" reggendola alla rovescia, e all'orecchio gli sussurrarono che l'America era sotto il peggior attacco terroristico della propria storia, George il Vero scomparve e appare George Cuor di Leone. Il ragazzo cordiale e socievole del Texas divenne il Mago di Oz, sempre lo stesso, ma dietro il macchinario della potenza sbuffante.

Oggi, riaffiora, timidamente. Si esprime attraverso una frenetica produzione di ritratti di cani, barboncini e schnauzer, terrier, come quello che gli salvò la vita abbaiando e richiamando l'attenzione della First Lady quando si era strafogato di salatini pretzel davanti alla tv e boccheggiava. "Laura vide i miei scarabocchi e li fece vedere a un'amica pittrice che ci trovò qualche talento. Mi convinse ad andare a lezione da un'insegnante di pittura alla Smu (la Southern Methodist Unversity di Dallas) che ora li giudica ". E che ne dice? "Che sono belli, perché si vede che sono fatti con amore". Abile la professoressa, che si rifugia in un giudizio sentimentale. Non si può stroncare un presidente, anche se ex.

Ignorato dal proprio partito, che lo ha umiliato al punto di non concedergli il podio alla Convention di Romney, inaudito schiaffo all'uomo che proprio quel partito aveva eletto per due volte, ritratto con un grembiule a righine bianche e blu davanti a tele e cavalletti, il mancato liberatore del mondo tradisce in quella ossessione per i cani quello che prova dentro. "I cani non sanno parlare, faticano a esprimersi", ha scritto il critico d'arte dell'Atlantic
Magazine "e lui, che tanta fatica aveva proprio nel comunicare simpatizza e s'indentifica con loro. Guardate gli occhi di quei cani". Nel più straziante dei suoi autoritratti involontari, si vede un bel terrier nero fuori dai cancelli della Casa Bianca, escluso. Qui non possono entrare cani ed ex presidenti.

I sondaggi crudeli lo danno ancora ad appena sopra il 30% di favori, contro il 44% di avversi. "Ho fatto errori, lo so, ma ho fatto quello che credevo fosse giusto fare, non ho rimpianti né pentimenti ". Non ha neppure bisogno di soldi, perché il suo portafoglio netto supera i 20 milioni di dollari, la pensione da ex presidente, rivalutata con il costo della vita, ha superato i 200 mila dollari lordi all'anno, circa 150 mila netti e Obama ha aggiunto, per lui, come per gli altri ex, Carter, Clinton, Bush il Vecchio, altri 20 mila dollari per le spese. Ma se un ex presidente rastrella milioni in redditi privati, da discorsi, apparizione pubbliche pagate, libri, la sua paghetta viene ridotta.

Se altri presidenti in pensione, anche più anziani di lui che aveva poco più di 60 anni quando lasciò Washington e oggi ne ha 67, come la moglie, hanno cercato modi per non seppellirsi vivi nei mausolei dei ricordi, nei campi da golf o in quelle biblioteche templi come quella che il 25 prossimo Bush inaugurerà nel campus della Southern Methodist Università presente anche "poppy", Bush il Vecchio, George "Dubya" si è escluso da tutto. Reagan, fino a quando la terribile prigione dell'Alzheimer non lo catturò, parlava in pubblico, al suo adorato e adorante pubblico. Carter, non rimpianto, si buttò sulle opere di bene, da mistico carpentiere costruendo sedie e casette per senza tetto. Clinton, egolatra instancabile, rimase, e rimane, la luce e il profeta del partito Democratico. E anche il papà di Dubya, pur ritroso come il figlio, si divertì a esibirsi in stunt come i lanci con il paracadute a 80 anni, collaborando con Clinton per molti messaggi di beneficenza alla nazione.

Non George, chiuso nel pudico crepuscolo dal quale lo ha scosso la lodevole moglie, scoprendone i talenti di pittore della domenica (e anche dei giorni feriali, dice) per non vederlo ciondolare per casa. "Mi piace creare ", confessa al giornale e sarebbe troppo facile dire che, dopo avere visto tanta distruzione, quel'11 settembre, e averne provocata tanta, quel guizzo di creatività calma i ricordi. Non è mai più tornato a Washington, in nove  anni. Resta fuori dai cancelli del castello che fu suo, come quel terrier nero e triste.

http://www.repubblica.it/persone/2013/04/19/news/ex_presidente_due_guerre_all_attivo_e_oggi_dipinge_soltanto_cani-56974345/
George W. Bush e i suoi autoritratti in bagnoDa quando ha lasciato la Casa Bianca George W. Bush sembra aver dedicato molto tempo a dipingere quadri. Autoritratti per la precisione. E adesso un hacker sta diffondendo su internet dati personali dell'ex presidente e di suo padre, tra cui due immagini che mostrano la sua ultima opera d'arte, in vasca da bagno e sotto la doccia. Come ha rivelato un portavoce di Bush padre, ignoti pirati informatici hanno avuto accesso a tre anni di messaggi personali, foto, comprese quelle scattate durante il suo ultimo lungo ricovero ospedaliero.
Tra le immagini 'rubate' e oggi postate on-line ci sono anche foto di alcuni quadri del figlio, George W. Bush, inviate alla sorella circa due mesi fa 

George W. Bush e i suoi autoritratti in bagno
George W. Bush e i suoi autoritratti in bagno
http://www.repubblica.it/esteri/2013/02/08/foto/george_w_bush_e_i_suoi_autoritratti_in_bagno-52215274/1/#3

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