martedì 23 aprile 2013

Boston: 'Hai sentito dell'attacco a maratona? L'ho fatto io'



Particolari agghiaccianti da atto di accusa federale


 Tre le vittime nell'attentato alla maratona di Boston

NEW YORK - "Hai sentito dell'attentato alla maratona? L'ho fatto io". Con questa frase uno dei fratelli ceceni Tsarnaev si era introdotto nell'auto di un uomo sequestrato per alcuni minuti da brivido la notte in cui è scattata la caccia all'uomo dopo le bombe di Boston. Il particolare agghiacciante si trova nell'atto di accusa federale firmato dall'agente dell'Fbi Daniel Genck in cui Dzhorkhan Tsarnaev è accusato di aver usato armi di distruzioni di massa, un reato per cui è prevista la pena capitale. Il terrorista era entrato nell'auto a Cambridge intorno alla mezzanotte e mostrato al malcapitato che l'arma era carica. "Sono serio", gli aveva detto prima di ordinargli di guidare in un altro luogo dove era stato caricato un secondo uomo: questi aveva con se "qualcosa" che è stato messo nel bagagliaio del veicolo. L'uomo con la pistola aveva quindi chiesto le chiavi e chiesto al guidatore di sedersi sul sedile posteriore. I due parlavano una lingua straniera. Altri dettagli nell' affidavit rivelano cosa è stato trovato nella stanza del campus della University of Massachusetts a Dartmouth dove studiava Dzhorkhan: oltre al cappellino bianco e la giacca nera indossati il lunedì; dell'attentato c'era "molto materiale incendiariò e cuscinetti a sfera" del tipo usato nelle pentole a pressione trasformate in bombe che hanno devastato la finish line della maratona.

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento