giovedì 25 aprile 2013

Battute sessiste di Berlusconi e non


La campagna elettorale avanza verso il voto: tra promesse irrealizzabili (ecco quali) e alleanze in bilico, io candidati stanno scoprendo i loro punti deboli (scopri i punti deboli dei candidati in questa gallery). E se la scenetta di Berlusconi con l'impiegata Green Power ha animato il weekend, sono tante le battute sessiste che hanno condito i dibattiti degli ultimi mesi. E nessuno sembra essere immune alla caduta di stile.


Mara Carfagna
Anche alla satira capita di fare scivoloni di cattivo gusto. È successo a Neri Marcorè, che intervenuto a Ballarò al posto di Maurizio Crozza (impegnato a Sanremo) nelle vesti di Maurizio Gasparri, colpisce il pudore di Mara Carfagna: “Meno male che c'è la Carfagna che qualcosa ci tira su”. L'ex ministra chiede al conduttore Giovanni Floris di poter riascoltare la “battuta da osteria” e a quel punto pretende le scuse: “Floris, secondo lei questo autorizza un suo comico a pronunciare una battuta da caserma nei miei confronti?”. Del resto, la Carfagna era Ministro per le Pari Opportunità non a caso.

Berlusconi sul palco Green Power
Silvio Berlusconi proprio non riesce a trattenersi dal buttarla sulla battuta a sfondo sessista ( e sessuale). Eccolo durante un comizio a Mirano, rivolgendosi ad un'impiegata di Green Power che tenta di spiegargli il prodotto offerto dall'azienda: “Lei viene? Quante volte viene?”. Non pago, la fa girare, osserva il suo lato b e sentenzia che l'offerta da lei proposta è decisamente interessante. Vai alla prossima foto per vedere cosa succede sul palco tra Berlusconi e la promoter.

Berlusconi sul palco Green Power
Un copione da commedia all'italiana della migliore tradizione trash nostrana. Questa campagna elettorale ha risvegliato il lato caciarone e lo show man che c'è in lui. E, viste le risate del pubblico presente alla penosa gag, pare che il suo senso dello spettacolo lo ripaghi in termini di consenso popolare. Con buona pace dei perbenisti, dei moralizzatori e delle femministe. E non è solo lui ad approfittare di questa debolezza

Vittorio Feltri
Molto meno sottile la battuta di Vittorio Feltri, intervenuto a La Zanzara: “Nelle liste del Pdl ci sono almeno dieci mignotte. Ho visto dei nomi che immediatamente richiamano alla mignottocrazia: è cambiato troppo poco nel Pdl, la serietà delle persone è importante. Vedendo le liste, volando basso, mi sono saltati agli occhi i nomi di una decina di mignotte, intese come persone che si adattano a fare qualsiasi cosa”. Si attendono ancora repliche da parte delle quote rosa in lizza al Pdl.

Berlusconi: italiani a Minetti preferiscono la Bindi - VideoDoc
Per Berlusconi Rosy Bindi rimane un tormentone. Dopo la battuta “è più bella che intelligente”, si accanisce sulla leader del Pd con l'ennesima uscita sul suo aspetto fisico: “In Italia è difficilissimo per una bella donna fare politica, perché gli italiani preferiscono Rosy Bindi”. Il termine di paragone è Nicole Minetti, giudicata troppo bella per fare politica. “È difficile fare politica per una donna, più o meno bella, perché molti uomini temono la nostra bravura e la nostra libertà” è stata la risposta di classe della Bindi, che batte il Cavaliere (a quanto pare di nome, ma non di fatto) in fatto di stile.

Santoro a Berlusconi: ma quanti voti vuole pigliare? - VideoDoc
Altro imbarazzante siparietto è quello messo in scena da Michele Santoro durante una puntata di Servizio Pubblico. Ignara – e facile – bersaglio è Nicole Minetti, chiamata in causa in qualità di “esperta di casini”, salvo poi specificare che si trattava di una battuta “in senso professionale”. Peccato che la boutade fosse riferita alla proposta del deputato Salvini di tassare la prostituzione e che l'uscita del giornalista abbia dipinto l'ex consigliera regionale come una maitresse.

Grillo striglia la ribelle Salsi ospite a 'Ballarò': Siamo attoniti
Anche Beppe Grillo non si è esentato dal trend. Criticando Federica Salsi (consigliere comunale, grillina), che era andata ospite a Ballarò, aveva attaccato «Il punto G, quello che ti dà l'orgasmo nei salotti dei talk show».
Per proseguire, durissimo, sul suo blog, stigmatizzando quella che secondo lui era stata la vanità-peccato originale della Salsi: «A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l'emozione di un'effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità. Seduto in poltroncine a schiera, accomunato ai falsari della verità, agli imbonitori di partito, ai diffamatori di professione, devastato dagli applausi a comando di claque prezzolate. Soggetto, bersaglio consapevole ben pettinato alla bisogna che porge il lato migliore del proprio profilo alla morbosa attenzione di cameraman che ti inquadrano implacabili se annuisci quando enuncia le sue soluzioni un qualunquemente stronzo».



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