mercoledì 13 febbraio 2013

Quel «batti il cinque» con l'ambasciatore di Teheran che imbarazza la Verde tedesca


GERMANIA-IRAN


La parlamentare nel mirino delle associazioni umanitarie per il saluto al rappresentante iraniano


 PAOLO LEPRI 


BERLINO – È stata scelta per la rubrica giornaliera del «perdente» sulla prima pagina del quotidiano popolare Bild ed è da vari giorni nel mirino delle associazioni umanitarie e dei gruppi della resistenza iraniana. Parliamo di Claudia Roth, la co-presidente dei Verdi tedeschi, ripresa in un video mentre fa «il cinque» all’ambasciatore di Teheran, Ali Reza Sheikh Attar. Il rappresentante a Berlino del regime degli ayatollah, tra l’altro, non è soltanto la voce del suo Paese in Germania, ma è stato governatore di due province iraniane dove la repressione anti-curda si è macchiata di gravissimi delitti. Non è sorprendente, quindi, che quell’inconsueto gesto sia diventato un caso politico.

Dal nostro corrispondente  PAOLO LEPRI


BERLINO – È stata scelta per la rubrica giornaliera del «perdente» sulla prima pagina del quotidiano popolare Bild ed è da vari giorni nel mirino delle associazioni umanitarie e dei gruppi della resistenza iraniana. Parliamo di Claudia Roth, la co-presidente dei Verdi tedeschi, ripresa in un video mentre fa «il cinque» all’ambasciatore di Teheran, Ali Reza Sheikh Attar. Il rappresentante a Berlino del regime degli ayatollah, tra l’altro, non è soltanto la voce del suo Paese in Germania, ma è stato governatore di due province iraniane dove la repressione anti-curda si è macchiata di gravissimi delitti. Non è sorprendente, quindi, che quell’inconsueto gesto sia diventato un caso politico.

LA SORPRESA DEL DIPLOMATICO - Quando Claudia Roth si è imbarcata il primo febbraio per la capitale bavarese con l’ex ministro Jürgen Trittin (il leader dei Verdi che l’ha sconfitta alle primarie per la guida del partito alle elezioni del 22 settembre) non immaginava certamente che aver accolto l’invito della Conferenza per la Sicurezza di Monaco le avrebbe provocato tanti guai. Le immagini dell’incontro con l’ambasciatore, nella platea della conferenza, sono abbastanza eloquenti, ma un portavoce dei Verdi ha cercato di ridimensionare l’episodio ricordando il sostegno di Claudia Roth all’opposizione che lotta contro il regime di Teheran e la sua conoscenza di vecchia data con il diplomatico. Da parte iraniana è stato precisato che è consuetudine che l’ambasciatore iraniano non stringa la mano ad una donna e che Ali Reza Sheikh Attar avrebbe risposto educatamente, con un gesto, alla dirigente dei Verdi che lo salutava. Sarebbe stata la Roth ad equivocare quel segno e il diplomatico ne sarebbe rimasto «completamente sorpreso».
LE TENSIONI TRA I DUE PAESI - L’infortunio di Claudia Roth è giunto, tra l’altro, proprio alla vigilia della presentazione alla Berlinale del film del regista iraniano Jafar Panahi, attualmente agli arresti domiciliari, al quale fino a questo momento le autorità di Teheran non hanno accordato il permesso di partecipare al festival. La co-presidente dei Verdi, secondo quanto ha scritto la Süddeutsche Zeitung, aveva scritto una lettera ad Ali Reza Sheikh Attar chiedendogli un intervento personale per rendere possibile la presenza di Panahi a Berlino. Claudia Roth ha sempre espresso forti critiche al regime degli ayatollah, sottolineando però anche la necessità di non chiudere completamente gli sforzi di dialogo. Aveva però giudicato negativamente la scelta del ministro degli Esteri Guido Westerwelle di incontrare nel 2011 il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.

Nessun commento:

Posta un commento