giovedì 27 dicembre 2012

Lo stipendio impossibile da restituire: i grillini in Sicilia a 12500 euro




 PALERMO – Quel maxi stipendio non si può restituire: ai grillini, come agli altri deputati siciliani, per il momento tocca intero. Loro giurano di volerselo tagliare, come promesso in campagna elettorale, ma finché non trovano il modo sono “costretti” a intascarlo intero: parliamo di cifre che arrivano a 12.500 euro netti. Ma se un giornalista, come è successo a un cronista di Repubblica, prova a raccontare la vicenda, parte lo sbeffeggio viaYouTube di un grillino infuriato.
In Sicilia i deputati 5 Stelle stanno cercando di rinunciare a quella parte di stipendio che eccede i 2500 euro netti. Una battaglia di principio, in linea con i valori del Movimento. Succede però che per intoppi burocratici lo stipendio “pesante” sia pressoché impossibile da restituire alla Regione e per “problemi burocratici e fiscali”, fanno sapere i 5 Stelle, l’assegno per ora resta così com’è. Ovvero intero, netto e spedito direttamente sul conto corrente dei grillini eletti nell’assemblea regionale siciliana.
Ma succede anche che un giornalista di Reppublica abbia fatto dettagliato resoconto della vicenda:Emanuele Lauria, cronista che da anni si occupa in particolare di politica siciliana. Su Repubblica esce un articolo, poco prima di Natale, dal titolo: “Arriva la prima busta paga dei grillini, per ora incassano lo stipendio pieno”. Ecco uno stralcio:
Insomma, per il momento i grillini sono entrati nel club dei privilegiati, dopo aver annunciato in campagna elettorale che avrebbero rinunciato alla parte di compenso superiore ai 2.500 euro mensili. Proposito che gli esponenti di “5 stelle”, sia chiaro, confermano. Ma una lunga serie di incontri con i funzionari dell’Assemblea non è servita a chiarire in che modo dovrà avvenire il Gran rifiuto. In un primo momento Grillo e i suoi emuli avevano affermato che avrebbero “lasciato alla Regione” la quota eccedente i 2.500 euro. Operazione tecnicamente non possibile, hanno spiegato i burocrati. Poi i dubbi di natura fiscale: la rinuncia a tre quarti dei compensi non eviterebbe ai grillini di pagare le tasse sull’intera cifra che viene loro corrisposta.
Nel pezzo c’è la replica del capogruppo 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, secondo cui nel 2013 arriverà l’agognato taglio in busta paga. L’articolo non è piaciuto ai grillini e Antonio Venturino è partito alla carica in puro stile 5 Stelle: con un video pubblicato su YouTube e sul blog di Beppe Grillo ha preso in giro “il povero Lauria”, consigliandogli in informarsi meglio prima di scrivere. Ma senza smentire il contenuto dell’articolo.

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