Qualcuno ricorderà Giuseppe Mussari, l'uomo sotto la cui guida il Monte dei Paschi di Siena acquistò Banca Antonveneta per 9,3 miliardi di euro (poi saliti a 10,3) da Istituto Santander, che solo due mesi prima l'aveva pagata 6,6 miliardi. Tra le banche che assistivano Monte dei Paschi, ora creditrici, non poteva mancare un consorzio capitanato da JP Morgan e Goldman Sachs. Mussari, oggi presidente dell'ABI, è l'uomo che si dimise in segno di protesta per la storiaccia delle commissioni bancarie, facendo rientrare opportunamente le dimissioni immediatamente dopo e girando per le stanze dei gruppi parlamentari in maniera da assicurarsi che gli onorevoli ritornassero diligentemente sui loro passi. E così fu: le commissioni bancarie furono ripristinate con una delle più eclatanti prese per i fondelli che il concetto di democrazia nel nostro paese abbia mai conosciuto. Ovviamente nel silenzio vile dei grandi quotidiani (la televisione, a parte le mie incursioni a L'Ultima Parola, neanche la nomino).
Bene, in conseguenza di quelle operazioni, oggi Monte dei Paschi di Siena non è in grado di assolvere alle indicazioni dell'EBA sul coefficiente CORE TIERI1 del 9%, un parametro che indica la solidità di un banca e che deve essere verificato entro il 30 giugno. Ma vi sembra che, in un Paese dove non ci sono i soldi per i terremotati e nel quale si costringono i pensionati nelle case di riposo a pagare l'IMU come se la loro casa vuota fosse una seconda casa, la cattiva gestione di una banca privata e le conseguenti voragini possano rappresentare un problema? Se fosse stato un Governo dei Cittadini, certamente sì. Ma visto che si tratta di un Governo delle Banche, assolutamente no!
E così ci pensa immediatamente un tale di cognome Monti, Ministro dell'Economia, a fare una proposta che il Consiglio dei Ministri, presieduto da se stesso e da una confraternita di banchieri (che non pagano l'IMU come la Bocconi di Monti e come Monti stesso), approva immediatamente: 4 miliardi per tappare il buco. Almeno, in Spagna hanno fatto in modo che i 100 miliardi alle banche li pagassero gli altri, nella fattispecie noi. Invece, noi che stiamo per pagare miliardi e miliardi per un trattato europeo che servirà proprio alla ricapitalizzazione delle banche, ci ricapitalizziamo comunque da soli le nostre. Cornuti e mazziati! E sudditi, perché mentre in Germania hanno una Costituzione che vieta di ratificare un trattato come il MES senza indire un referendum popolare, la nostra non viete un bel niente, per cui la Commissione Affari Esteri del Senato sta procedendo a passo spedito senza che alcun dibattito pubblico, nei cosiddetti organi di informazione, venga perlomeno inscenato.
Il Tesoro dunque, che non ha un lira in tasca (altrimenti non saremmo sotto attacco dai mercati, giusto?) sottoscriverà due miliardi di bond di Monte dei Paschi di Siena immediatamente, e sostituirà quelli vecchi per un ammontare di 1,9 miliardi. Il che fanno 3,9 miliardi da pagare sull'unghia per strumenti simili ai vecchi "Tremonti Bond", i quali si connotavano per essere titoli subordinati, ibridi e perpetui. Subordinati significa che se Monte dei Paschi fallisce, prima vengono pagate JP Morgan e Goldman Sachs, i correntisti e tutti gli altri, e solo alla fine, con calma, il Tesoro (e immagino che per una banca che vale 2,5 miliardi di euro sul mercato, non avanzi granché). Ibridi perché sono titoli che si possono convertire in azioni, quando e se Monte dei Paschi desidera. Perpetui perché non hanno scadenza: Monte dei Paschi rimborsa quando fa comodo a lei.
Come diceva quella vecchia canzone di Elio e le Storie Tese: "E poi? Una scopa in culo e ramazzo per terra?".
www.byoblu.com
Nessun commento:
Posta un commento