lunedì 28 maggio 2012

La "primavera" messicana



Migliaia di ragazzi hanno manifestato sabato a Città del Messico e in molte altre città messicane contro il candidato del PRI Enrique Peña Nieto. Non ci sono numeri certi, ma alcuni giornali parlano di 40-50mila persone solo nella capitale. Il nome dato alla marcia, che su Twitter è diventato un hashtag da tre giorni nella classifica dei trend topics mondiali, è “Yo soy 132″, “Io Sono 132″. Il nome si riferisce a un fatto avvenuto durante la recente visita di Peña Nieto all’università Iberoamericana, una grande università privata di Città del Messico.
Peña Nieto era atteso alla Iberoamericana (d’ora in poi Ibero, come viene chiamata in Messico) per assistere a un incontro l’11 di questo mese. Nelle settimane precedenti questa data Peña Nieto aveva più volte paventato la possibilità di disertare l’appuntamento, adducendo di volta in volta numerose motivazioni. Tanto i media quanto gli studenti dell’università hanno percepito la reticenza del candidato, notoriamente debole nei dibattiti pubblici, come un tentativo di sottrarsi al confronto e alle probabili contestazioni.
Quando infine il candidato, dopo i numerosi tentennamenti, si è presentato all’incontro le contestazioni sono state molto decise, tanto che dopo il dibattito Peña Nieto è stato costretto a uscire in tutta fretta da una porta di servizio.
Nei giorni successivi al dibattito alcuni giornali e la maggioranza delle televisioni messicane hanno descritto la presenza di Peña Nieto alla Ibero come un trionfo, evitando di parlare delle fortissime proteste. I media che lo facevano si riferivano ai contestatori come infiltrati, non appartenenti alla Ibero e manipolati dal partito del candidato avversario López Obrador. Il network televisivo Milenio TV ha perfino montato un video in cui dei ragazzi simpatizzanti di Peña Nieto parlavano in favore della presenza del candidato alla Ibero fingendo di essere studenti dell’università.
In risposta si è diffuso su YouTube un video in cui 131 ragazzi della Ibero affermano che le proteste ci sono state, sono state spontanee e portate avanti da studenti dell’università. Il video mostra i ragazzi che uno a uno pronunciano il proprio nome e mostrano davanti alla telecamera il proprio tesserino universitario.
La manifestazione “Io Sono 132″ (dopo i 131 ragazzi del video di cui sopra) indica la continuità tra i giovani che sabato hanno protestato in strada e gli studenti che la settimana scorsa hanno contestato Peña Nieto alla Ibero.
Si è trattato di una manifestazione molto particolare: benché molti dei partecipanti affermassero di simpatizzare per López Obrador, la manifestazione non era promossa da partiti politici o sindacati, ma è sorta spontaneamente sull’onda del video dei ragazzi della Ibero. È inoltre da notare che tanto i promotori della manifestazione quanto parte dei manifestanti appartenevano a un’università privata: in Messico le università private hanno rette molto alte e sono frequentate da ragazzi appartenenti alla borghesia ricca del paese, spesso posti su posizioni più moderate di quelle dei ragazzi delle università pubbliche.
La principale motivazione della manifestazione era la richiesta di un’informazione più libera e meno manipolata, tanto che le prime, limitate proteste si erano avute già venerdì davanti ad alcune sedi di Televisa, il network televisivo più vicino al candidato del PRI.
Molti ragazzi tuttavia portavano cartelli rivolti direttamente contro Peña Nieto e contro un possibile ritorno del PRI al governo. Il PRI è infatti il partito che per 70 anni, dal 1929 al 2000, ha tenuto il Messico sotto un regime semi-dittatoriale, in cui la corruzione pubblica era elemento integrante del sistema di governo. Peña Nieto afferma di far parte di un PRI rinnovato e democratico, ma sono molti in Messico a ritenere che il suo avvento al potere potrebbe significare un ritorno alle vecchie pratiche di manipolazione e corruzione.
Il candidato del PRI ha pubblicato oggi, in risposta alle accuse dei giovani di “Io sono 132″, un “Manifesto per una presidenza democratica”, in cui si impegna a rispettare la democrazia e il pluralismo nel caso in cui diventasse Presidente della Repubblica.
La protesta “Yo Soy 132″ è il primo movimento di questa portata in Messico nato interamente sui social networks. La manifestazione infatti è nata su Facebook e Twitter, dove i ragazzi si sono organizzati e hanno ottenuto ogni giorno sempre più adesioni. Il tam tam è continuo e su Twitter “La #MarchaYoSoy132” è tra i trend topics mondiali da tre giorni. Alcuni già parlano di un movimento che possa andare oltre la manifestazione dello scorso sabato, e condizionare il voto di luglio per impedire che il PRI ritorni al potere.

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