(Foto: Reuters / )
Osama Bin Laden
Di Stefano Consiglio
Il
2 maggio 2011, alle ore 00:05, un gruppo di Seal americani, dietro un preciso ordine del Presidente Obama, hanno
ucciso il leader di Al-Qaeda Osama Bin Laden, penetrando nel rifugio segreto di Abbottabad, cittadina situata vicino ad Islamabad.
Esattamente a un anno di distanza dalla sua morte, il Centro
antiterrorismo di West Point, ha pubblicato on-line un rapporto
intitolato
“Lettere da Abbottabad”. Al suo interno si possono trovare
17 documenti,
che coprono un periodo che va dal 2006 fino ai giorni immediatamente
precedenti alla morte dello sceicco. Il titolo evidenzia anzitutto che
si tratta di lettere spedite dal leader di
Al-Qaeda
ai suoi luogotenenti. Dall’analisi del carteggio appare un Bin Laden
preoccupato per le divisioni esistenti all’interno del mondo islamico.
Lo sceicco critica con fermezza la politica delle organizzazioni
affiliate ad Al-Qaeda, in particolare quelle operanti in
Iraq,
Yemen
e Somalia, i cui attacchi indiscriminati rischiano di compromettere
l’obiettivo finale, cioè la definitiva liberazione dei popoli islamici
dalla tirannia occidentale.
In altre lettere Osama concentra la sua attenzione sulle azioni da
intraprendere per colpire l’America, principale nemico del mondo
islamico. Secondo Bin Laden la colpa di alcune organizzazioni affiliate
ad Al-Qaeda, fra cui figurano i somali di Al Shebab, è di promuovere
scontri “fratricidi” con altri islamici anziché concentrare le proprie
forze contro gli Stati Uniti. Lo sceicco del terrore aveva pianificato
due clamorose azioni che avrebbero fatto tremare il governo americano:
l’assassinio del Presidente Obama
e la creazione di un apparato per le operazioni esterne di Al-Qaeda.
Per quanto riguarda l’intento di uccidere Obama, il leader di Al-Qaeda
aveva dato precise istruzioni di lasciare in vita il vice-presidente
Joe Biden;
questa scelta non era, ovviamente, dettata da alcuna remora morale ma
dal fato che Osama riteneva Biden inabile al comando e per ciò la scelta
ideale per far precipitare gli Stati Uniti nel caos.
Molto significativa è
una lettera del 2010, in cui Bin Laden informava i suoi collaboratori dell’intenzione di colpire l’America in occasione del decennale dell’
11 Settembre.
Inoltre, per rendere più incisivo il messaggio, lo sceicco aveva
intenzione di farsi intervistare da Adam Gadahn, il 33enne californiano
convertito all’Islam all’età di 17 anni, che è diventato il portavoce
americano di Al Qaeda.
Nonostante l’accurata pianificazione, risultante dal carteggio di Bin
Laden, secondo gli analisti americani il dato più interessante è lo
scarso coordinamento che Al-Qaeda aveva e ha con le organizzazioni ad
essa affiliate. Gli esperti del Centro antiterrorismo hanno identificato
in questa conflittualità, una delle principali cause del fallimento di
Al-Qaeda, che sembra ben lontana dal realizzare i piani illustrati da
Osama nelle sue lettere.
Per chi volesse consultare integralmente i documenti messi a disposizione dal Centro antiterrorismo di West Poin,
questo link vi permetterà un rapido accesso: La versione integrale delle lettere scritte da Obama nel quinquennio 2006-2011
http://it.ibtimes.com/
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