(Foto: Reuters / Yannis Behrakis)
Un militante di Alba Dorata porta la bandiera con il simbolo del partito durante una manifestazione.
Di Dario Saltari |
"Solo chi è Ariano di sangue e Greco di discendenza può essere un membro
candidato". È questo quanto si legge sul manifesto del partito di
estrema destra Chrysi Avyi, in greco Alba Dorata. Il partito, fondato
alla fine degli anni settanta da Nikolaos Michaloliakos, è rimasto
nell'ombra per anni e anni finché la disperazione economica portata
dalla recente crisi economica non ha reso di nuovo appetibile la sua
ideologia estrema.
Alle ultime elezioni del 2009 Alba Dorata riuscì ad ottenere solo lo
0,23% delle preferenze. Oggi, secondo gli ultimi sondaggi, il partito
neo-fascista otterrebbe una quota intorno al 6% riuscendo ad entrare
all'interno del Parlamento con un numero di seggi che si aggirerebbe
intorno ai 15-20.
L'enorme ascesa di Alba Dorata si deve innanzitutto alla presenza
capillare sul territorio. I suoi militanti, infatti, portano ogni giorno
migliaia di volantini per tutta Atene, promettendo pulizia e sicurezza.
Accanto alla propaganda, però, c'è anche l'attività umanitaria e
sociale dato che i militanti di Alba Dorata si impegnano anche a portare
cibo e vestiti al numero sempre maggiore di senzatetto che ormai
albergano per le strade di Atene.
Tra i punti di forza di Alba Dorata troviamo la lotta
all'immigrazione, ovviamente, però, alla maniera fascista. Molti
attivisti, infatti, hanno segnalato pestaggi di immigrati da parte dei
militanti del partito. "Noi non facciamo nient'altro che proteggere i
greci" ha affermato Epaminondas Anyfantis, un candidato del partito
"Ora, se nel proteggere i greci, uno straniero si becca uno schiaffo o
un calcio, credo che questo si inserisca nel quadro di questa
protezione... perchè ormai i greci devono rivolgersi ad Alba Dorata per
avere protezione. Noi non siamo politici, siamo soldati che combattono
per una causa".
D'altra parte bisogna ricordare che il problema dell'immigrazione è
reale in Grecia, dato che ben il 90% dell'immigrazione irregolare
diretta verso l'Unione Europea passa proprio per la penisola ellenica.
Per far fronte a questo problema, Alba Dorata ha proposto una serie di
provvedimenti a dir poco drastici. Tra questi troviamo quello di minare i
confini greci.
Alba Dorata, inoltre, sembra avere strette connessioni con le alte
sfere greche, soprattutto per quanto riguarda le forze armate. Nel 1998
il quotidiano Eleftherotypia denunciava l'esistenza di "elementi
fascisti all'interno della polizia greca". Più tardi questi "elementi"
si rivelarono essere delle forti connessioni proprio tra Alba Dorata ed
altri gruppi neo-fascisti con la polizia greca, come svelarono altri
articoli su Eleftherotypia e sul quotidiano Ta Nea.
Altre ombre le getta anche il fondatore di Alba Dorata, ovvero
Nikolaos Michaloliakos. Quest'ultimo, padrone totale del partito, ha
definito Hitler come "una grande personalità della storia" e nel 2010,
dopo aver conquistato un seggio presso il consiglio comunale di Atene,
ha salutato l'assemblea con il saluto romano. Lo stesso Michaloliakos ha
poi affermato di voler introdurre la pena di morte per chi spaccia
droga e di voler abolire i sindacati. Anche il fondatore di Alba Dorata
ha stretti legami con le forze armate, come confermano i suoi rapporti
con il regime dei colonnelli che resse la Grecia tra il 1967-74.
Insomma, Alba Dorata sembra nascondere più ombra che luce ma la forza
del nazionalismo estremo in Grecia sembra acquisire sempre maggiore
potere. Insieme a Laos, l'altro partito di estrema destra, infatti, Alba
Dorata raggiungerebbe una quota delle preferenze intorno al 10%. Che
rappresenterebbe, viste le proposte, un futuro non proprio radioso per
la Grecia.
http://it.ibtimes.com/articles/29194/20120503/alba-dorata-neo-fascismo-elezioni-grecia.htm
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