giovedì 19 aprile 2012

La Chiesa cattolica dell'Europa centro-orientale di fronte al comunismo



Un convegno internazionale organizzato a Roma si dedicherà martedì prossimo al tema.


 Nella seconda metà del XX secolo il confronto con il regime comunista segna in maniera fondamentale la storia della Chiesa cattolica nell’Europa Centro-orientale. La Chiesa, che assume una posizione di netto rifiuto del comunismo, nei fatti realizza tuttavia una strategia e una tattica diversificate a seconda dei periodi e dei paesi, in considerazione dei vari gruppi intraecclesiastici. Infatti la Santa Sede, i vescovi e i sacerdoti dovevano prendere in considerazione non solo gli aspetti dottrinali, ma anche quelli pastorali.
Un convegno internazionale mira a porre in luce, sull’esempio dell’Ungheria, della Polonia, della Cecoslovacchia, della Romania e della Yugoslavia, i mezzi tramite i quali la Chiesa cattolica ha cercato di assicurare la sopravvivenza delle comunità cattoliche e la struttura ecclesiastica, quest’ultima assolutamente necessaria per l’amministrazione dei Sacramenti.
Il suddetto convegno, ospitato martedì 24 aprile, dalle ore 9, presso l’Accademia d’Ungheria in Roma, intende tra l’altro sottolineare che, per scoprire e conoscere a fondo il passato recente della Chiesa, si deve analizzare la realtà quotidiana dei rapporti tra Chiesa e Stato in un contesto Centro-europeo, nonché prendere in considerazione i criteri della Chiesa universale, ossia quella di Roma.
Tra i temi della giornata si tratterà anche dell’atteggiamento dei martiri, dei progetti della Compagnia di Gesù nella propaganda anticomunista, delle strategie adottate dalla Santa Sede per nominare vescovi in Ungheria, nonché dell’Ostpolitik vaticana in Yugoslavia. Altri interventi prenderanno in esame l’atteggiamento di vari personaggi di rilievo, quali i Cardinali József Mindszenty, S.E. Áron Márton, e Stefan Wyszyński, o il laico ungherese Gyula Szekfű. Altre relazioni interesseranno l’atteggiamento dei laici in Ungheria nei confronti del comunismo e il movimento per la pace dei sacerdoti in Cecoslovacchia dopo il 1968, proponendo nuove questioni metodologiche.
Il convegno dell’Accademia d’Ungheria in Roma – Istituto Storico Fraknói è promosso in collaborazione con l’Accademia Polacca in Roma, l’Ambasciata d’Ungheria presso la Santa Sede, l’Institut Français – Centre Saint-Louis, l’Istituto Pontificio Ecclesiastico Ungherese, la Pontificia Università Gregoriana, con il patrocinio del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.
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Per informazioni: 06689671; accadung@tin.it
https://roma.balassiintezet.hu/; http://www.facebook.com/Accadung
Organizzazione scientifica: András Fejérdy PhD
email: afejerdy@bbi.hu
tel.: 066896730
 

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