giovedì 26 aprile 2012

il Governo ha pensato bene, nell'approvazione della delega fiscale, di coinvolgere nella nostra vita quotidiana, un nuovo reato: l'abuso di diritto.

 
 
Non basta il crollo, mese dopo mese, della produzione industriale.
Non basta la crescita continua, mese dopo mese, della disoccupazione giovanile e non.
Non basta l'escalation dei suicidi “per crisi” (del resto, ci ricorda il Premier Monti, dal 2009 ad oggi in Italia siamo solo a poco più di 1.000 invece che a 1.800 come in Grecia).
Non basta lo stop ai consumi, anche di generi di prima necessità.
Non basta che il disagio sociale e la depressione riguardi oramai più della metà delle famiglie italiane.
 
No, non BASTA.  
 
Per evitare di non essere in grado di centrare gli obiettivi imposti dalla troika, il Governo ha pensato bene, nell'approvazione della delega fiscale, di coinvolgere nella nostra vita quotidiana, un nuovo reato: l'abuso di diritto.
 
Esso non esiste, non ha base giuridica, non è regolato da nessuna norma, non ha rilevanza penale (ovvio direte voi, se non esiste come fa un PM a dimostrare l'esistenza del reato?).
 
Ma sarà l'arma di distruzione di massa, concessa all'Agenzia delle Entrate (e quindi della sua longa manus Equitalia) per instaurare nel nostro Paese un vero e proprio “Stato di Polizia Fiscale”.
 
Entro l'anno, nascerà una nuova figura iper specializzata all'interno della GdF: l'A.P.F. (Agente di Polizia Fiscale) con il compito di perseguire tutti coloro (commercialisti, tributaristi, consulenti, semplici cittadini) che “aiutano” i contribuenti, siano essi persone fisiche o giuridiche, ad ottenere risparmi di imposta mediante un uso “distorto” di idonei strumenti giuridici, anche nel caso in cui - come ci ricorda il collega Davide Giacalone in un suo articolo pubblicato su Libero – tale condotta sia NON in contrasto con alcuna specifica disposizione”.
 
Avete compreso? Saremo tutti perseguibili e condannabili per “abuso di diritto” nel momento in cui, pur rispettando le norme cogenti, il motivo prevalente dell'operazione che abbiamo messo in piedi, sarà la ricerca di un vantaggio fiscale.
 
Unica via per non essere condannati, dimostrare (onere a carico del contribuente) di aver agito per “ragioni extra-fiscali non marginali”. Ma che vuol dire? Boh! Deciderà anche qui, come per l'art.18, in piena ed assoluta discrezionalità un giudice.
 
 
ed inviate agli indirizzi in esso contenuti (fax, email) alla Presidenza del Consiglio, richieste di chiarimenti su quali siano queste  ragioni extra-fiscali non marginali che ci permettono di pagare meno tasse in tranquillità.
 

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