Riforme. Oggi l’incontro tra M5S e Pd, il premier: “Non credo ci sarò”
L'incontro tanto atteso tra dem e pentastellati sulla riforma della legge elettorale. Non scontata la presenza del premier Renzi.
-Redazione- Oggi, giovedì 17 luglio, ci sarà il secondo e tanto atteso round che vedrà schierati da una parte esponenti del Pd e dall'altra, quelli del M5S. L'unica incognita sarà il premier,Matteo Renzi, che lasciando il vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo a Bruxelles si è fatto sfuggire un "non credo che ci andrò io, ora vediamo che delegazione hanno fatto" che lascia intendere una sua possibile assenza.
Sul tavolo ci sarà il tema delle preferenze all'interno della riforma della legge elettorale, come possibile campo di scontro tra i due partiti. Una tappa questa, a cui i pentastellati stanno lavorando da quando hanno incontrato il loro leader, Beppe Grillo, e poi formalizzato la risposta.
Per i 5 Stelle ci saranno i due capigruppo a Camera e Senato Paola Carinelli e Vito Petrocelli, più l'estensore del Democratellum, Danilo Toninelli, e Luigi Di Maio, vero protagonista dell'apertura del Movimento al dialogo con il Pd. Per i democratici, invece, se Renzi ci sarà, avrà accanto il vicesegretario Pd Debora Serracchiani, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza, e uno de trionfatori delle ultime Europee, Alessandra Moretti.
Come la volta scorsa, la riunione si preannuncia "elettrica". Dal Pd si ostenta sicurezza. "Siamo aperti alla discussione, ma la base resta l'Italicum", dicono esponenti democratici ribadendo l'apertura su entità del premio di maggioranza e immunità fatta da Renzi nella lettera di risposta ai 5 Stelle di tre giorni fa. Quell'apertura ha consentito che nel M5S prevalesse l'ala più propensa al confronto: nel post con cui è stato annunciato l'incontro è stata manifestata la disponibilità ad accogliere "le esigenze" dei dem "in tema di governabilità", auspicando tuttavia il "giusto equilibrio" con l'altro piatto della bilancia, quello della rappresentatività.
Di Maio e i suoi si siederanno al tavolo "giocando a carte scoperte" e lanciando quasi un ultimatum sui dieci punti che negli ultimi giorni sono stati al centro del movimentato "carteggio" con il Pd. E' quasi impossibile, invece, che Grillo faccia una sua sortita all'incontro: già martedì l'ex comico era apparso piuttosto stanco spiegando ai suoi di non volere ulteriori responsabilità oltre a quella di "motivatore". Responsabilità, che su legge elettorale e riforme, resta nelle mani di Di Maio.
http://www.articolotre.com/2014/07/riforme-oggi-lincontro-tra-m5s-e-pd-il-premier-non-credo-ci-saro/
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