MAI DIRE RAI! IMMIGRATI O JIHADISTI, PER IL TG1 PARI SONO! IL TG DI ORFEO PARAGONA LA RIVOLTA DEI NERI CONTRO I BIANCHI DI CASTEL VOLTURNO ALLA STRISCIA DI GAZA DOVE C’È LA GUERRA HAMAS-ISRAELE. IL PIDDINO GELLI ALL’ATTACCO: “LA TESTATA SI SCUSI”

Il pasticciaccio dell’amianto nelle sedi Rai: non c’è solo Viale Mazzini da bonificare, scoppia il caso degli studi di Via Nomentana appena comprati da Gubitosi dalla famiglia Haggiag senza che nessuno si fosse accorto dell’inquinamento – il dg Rai contro le fiction di successo di Sky: “No ai criminali fighi, preferiamo creare consenso attorno alle forze dell’ordine”…

1 - RAI. GELLI (PD): CASTEL VOLTURNO COME GAZA? TG1 SI SCUSI

LOGO TG1

(DIRE) - "Al Tg1 delle 13.30 un servizio di cronaca sulla tensione di questi giorni con gli immigrati a Castel Volturno ha paragonato la localita' teatro degli scontri, Pescopagano, alla striscia di Gaza. Un paragone improprio e fuori luogo, proprio nei giorni in cui da Israele arrivano bollettini di guerra con morti e feriti. Il Tg1 farebbe bene a valutare eventuali scuse".

E' quanto dichiara il deputato del Partito democratico Federico Gelli.

"I fatti di cronaca del casertano- spiega Gelli- sono molto gravi, ma creare un parallelo con quanto sta succedendo a Gaza appare decisamente inopportuno e per nulla rispettoso della sofferenza per lo scenario di vera e propria guerra che vede contrapposti il braccio armato di Hamas e l'esercito israeliano, con il coinvolgimento delle popolazioni civili. Dal telegiornale della rete ammiraglia Rai e' lecito attendersi maggiore attenzione".

2 - L’AMIANTO, IL “GIALLO” RAI-DEAR E LA DE PAOLIS

Guido Paglia per “Lultimaribattuta.it”

MARIO ORFEO

I “furbetti” della Rai cominciano ad esagerare. Ricevuta l’intimazione di iniziare la bonifica dall’amianto nello stabilimento della DEAR entro il 1° settembre, stanno cercando di strappare una proroga di 60 giorni. Sanno di non poterla ottenere, ma ci provano lo stesso. Perché così, di fronte all’inevitabile rifiuto, avranno la giustificazione di poter far ricorso alla “procedura d’urgenza” che li metterebbe al riparo dalle noiose pastoie di gare, inviti multipli e soprattutto dei ricorsi da parte degli esclusi.

Il “caso Rai-DEAR ” si sta trasformando in un vero e proprio “giallo”, con risvolti che sembrano destinati a finire in tribunale. Il demenziale acquisto dalla famiglia Haggiag del complesso di via Nomentana (sei studi che ospitano tre-quattro programmi ciascuno di viale Mazzini), all’insegna del nuovo verbo del dg Luigi Gubitosi (internalizziamo tutto, basta appalti esterni), sta provocando un intreccio perverso.

Scoperta la presenza dell’amianto (complimenti a chi si è occupato di questo “affarone”), al posto delle autorizzazioni a fare alcuni lavori di riadattamento, sono piombate le diffide della ASL, dei Vigili del Fuoco e alla fine anche quella della Prefettura: nessuna ristrutturazione, prima bonificate l’impianto dall’amianto. Un po’ quello che è stato ordinato per la sede di viale Mazzini, altro palazzo “avvelenato”.

RAZZI SU GAZA 3

Seguendo le indicazioni di Gubitosi, che appunto vuole cancellare tutte le dipendenze esterne (ma anche il frazionamento degli studi per tutta Roma), le varie direzioni competenti avevano fatto osservare che per la gara europea prevista dalle nuove normative imposte dalla Cassazione in tema di appalti pubblici, non c’erano i tempi “tecnici”. Quindi, semplici inviti agli unici due stabilimenti in grado di ospitare tutti i programmi: Cinecittà e De Paolis. Peccato che Cinecittà, quanto ad amianto, sia nelle stesse condizioni della DEAR e che comunque sia pure priva di una serie di certificazioni di sicurezza. Restava così solo la De Paolis.

Lo stratagemma, però, aveva fatto subito storcere la bocca ad altri possibili candidati ad ospitare provvisoriamente i programmi Rai in attesa della bonifica (non meno di un paio d’anni, ma forse di più). Proprietari di impianti sempre regolarmente usati dalla Rai, ma solo per pochi programmi. Di fronte al ventilato pericolo di ricorsi, che avrebbero allungato ancora di più i tempi, si sta ora pensando appunto allo stratagemma-bis: richiesta di proroga, bocciatura delle richiesta ed inevitabile ricorso alla “procedura d’urgenza”; contro la quale nessuno potrà appellarsi e che porterà senza più problemi i programmi Rai alla De Paolis.

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Ma i vecchi fornitori non ci stanno e minacciano denunce ed esposti. Iniziative legali che verrebbero irrobustite, a quanto pare, anche da ricche documentazioni sulle vessazioni subìte negli ultimi anni da parte di alti esponenti della dirigenza Rai. Vessazioni di cui Gubitosi ed il suo fidato quanto inutile direttore dell’Internal Auditing, Gianfranco Cariola, sarebbero perfettamente a conoscenza, senza aver però trovato il coraggio di intervenire. Per paura di scoperchiare il “vaso di Pandora” degli appalti della Produzione.

Ma si sa, lo slogan preferito di Gubitosi è sempre il solito: “forte con i deboli e debole con i forti”.

3 - TV: GUBITOSI, TERRIBILI FICTION IN CUI CRIMINALE E' 'FIGO'

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 (ANSA) - "Noi raccontiamo cosa fanno le forze dell'ordine e gli esempi positivi. Ci dicono che tendiamo ad essere buonisti, ma io trovo terribili le fiction in cui il criminale diventa un esempio, e' 'figo': e' un messaggio sbagliato che arriva alla fasce meno protette". Lo ha detto il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, intervenuto all'intitolazione di due aule della Scuola Superiore di Polizia a Ninni Cassara' e Giovanni Liguori, funzionari di polizia caduti.

"Se vediamo un membro della banda della Magliana che ha successo nella vita - ha sottolineato Gubitosi - e' sbagliato. Noi cerchiamo invece di dare spazio e creare consenso attorno alle forze di polizia". Il direttore generale della Rai ha poi annunciato: "Stiamo cercando di fare una fiction basata sul film di Pif 'La mafia uccide solo d'estate' e stiamo anche lavorando ad una serie su Boris Giuliano, poliziotto ucciso dalla mafia".

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/mai-dire-rai-immigrati-jihadisti-tg1-pari-sono-tg-orfeo-81001.htm