venerdì 18 aprile 2014

Il Pd candida i paladini anti-trattativa Stato-mafia

trattativa stato mafia-Redazione- Prima frecciata: “Non c´è una sola prova seria a sostegno del processo sulla trattativa Stato Mafia”, seconda: “E’ basata su un’ipotesi grottesca: una connection tra Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giovanni Conso e Nicola Mancino da un lato, e i vertici corleonesi di Cosa nostra dall´altro” e ancora: “Non siamo alla vigilia dell´Apocalisse. La ripresa della strategia stragista e la resurrezione della mafia del tempo che fu sono da escludere”. Tre frecciate e una bordata finale: “Il processo Stato-mafia si concluderà con il totale flop dell’inchiesta di Antonio Ingroia & soci. È una bufala, non c’è una sola prova seria a sostegno di questa allucinazione”.
Il duro attacco al più famoso processo italiano contemporaneo è firmato Pino Arlacchi, eurodeputato Pd (prima Pds poi Idv con Di Pietro quindi dal 2010 transitato tra i dem).
Dichiarazioni forti rilasciate a Panorama contro – parole sue – lo stereotipo mediatico-giudiziario sulle mafie italiane. Dichiarazioni forti che scatenarono le reazioni sdegnate di gran parte del mondo antimafia. Dichiarazioni non nuove, frutto di una posizione sempre molto contro una certa antimafia – parole sempre firmate Arlacchi – da “rottamare”. Per questo e altro Marco Travaglio coniò su il Fatto il soprannome “sparlacchi”.
L’intervista a Panorama è datata inizio febbraio 2014 poco meno di due mesi dopo il sociologo calabrese viene riconfermato nelle liste dei candidati Pd al Parlamento europeo.
E questa volta nella sua lotta anti Ingroia and Co non sarà solo. Scorrendo l'elenco dei concorrenti allo scranno europeo per il Pd Arlacchi avrà gioito nel trovare un nome su tutti:Giovanni Fiandaca, indicato dal segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, come suo sostituito nella corsa alle Europee.
Una candidatura come raccontato da Huffpost qualche giorno fa, per nulla di bandiera visto che il professore aveva chiesto a Renzi precise garanzie prima di sciogliere la riserva. Fiandaca e Arlacchi si diceva uniti nella lotta contro pezzi di mondo antimafia.
Di Arlacchi abbiamo detto, sul conto del professore di diritto penale palermitano basta rileggere le ultime dichiarazioni rilasciate al Corriere. L'attacco è ai quei magistrati -dice – che si arrogano il diritto di decretare cosa è Antimafia autentica o fasulla. Questo diritto – spiega a Felice Cavallaro – non ce l'ha nessuno". E la chiosa non è certo morbida: "Nessuno – attacca – può fare l'ayatollah".

http://www.articolotre.com/2014/04/il-pd-candida-i-paladini-anti-trattativa-stato-mafia/

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