A Venezia un corto sul tumore, storia di malattia e vita
Ispirato ad una storia vera, vincitore del concorso OncoMovies
Cortometraggio 'INSIEME'
La malattia per raccontare una vita: in tredici minuti e trentacinque secondi la lotta contro il cancro arriva alla Mostra del cinema di Venezia con il corto dal titolo ''Insieme'', regia di Anna Maria Liguori. Un film ispirato a una storia vera, con una sceneggiatura vincitrice, tra settanta copioni, del concorso organizzato dal progetto OncoMovies (in collaborazione con Donna Salute onlus, Società italiana di psiconcologia, l'azienda farmaceutica MSD, Pro Format Comunicazione). L'obiettivo è quello di raccontare l'impatto reale del cancro. Sono almeno 2.300.000 gli italiani che oggi convivono con una diagnosi di tumore e negli ultimi 60 anni oltre 80 film si sono occupati di cancro. Ma, grazie alle cure, è finita l'epoca di 'Love Story', perche', spiegano gli oncologi che hanno sostenuto il concorso, oggi si guarisce sempre di più. Il corto nasce da un soggetto di David Fratini, sceneggiatura dello stesso Fratini e con la regia di Liguori. Con Euridice Axen, Giorgia Wurth, Nicolas Vaporidis e Monica Scattini. Due brani sono stati interpretati da Marco Carta.
Angela è una bella ragazza sulla trentina che cammina per strada a passo veloce. Sta andando a trovare sua sorella Laura, malata di tumore, che da poco ha iniziato il primo ciclo di chemio. Si scontra con Luca, uno ragazzo che ha conosciuto qualche giorno prima dalle sorelle durante un concerto. Angela non lo riconosce, dice di ricordarsi di lui solo nel momento in cui Luca le chiede notizie di Laura alla quale lui aveva lasciato il suo numero di telefono. Angela risponde in modo frettoloso e va dalla sorella. Le due, insieme, affrontano la terapia con forza e coraggio senza chiudere le porte, si intuisce, ad un eventuale amore. ''Mi rendo conto di aver trattato un argomento di cui si parla da sempre con timore - spiega la regista - ed e' un argomento delicato, difficile, con il rischio di essere un po' scontati e ripetitivi. Il fine che si propone non è solamente quello di promuovere la speranza, bensì il messaggio forte che oggi, attraverso le nuove terapie di supporto e un adeguato sostegno medico oltre che familiare, si può essere molto più ottimisti sulle possibilità di sconfiggere questa malattia''.
(ANSA)
La malattia per raccontare una vita: in tredici minuti e trentacinque secondi la lotta contro il cancro arriva alla Mostra del cinema di Venezia con il corto dal titolo ''Insieme'', regia di Anna Maria Liguori. Un film ispirato a una storia vera, con una sceneggiatura vincitrice, tra settanta copioni, del concorso organizzato dal progetto OncoMovies (in collaborazione con Donna Salute onlus, Società italiana di psiconcologia, l'azienda farmaceutica MSD, Pro Format Comunicazione). L'obiettivo è quello di raccontare l'impatto reale del cancro. Sono almeno 2.300.000 gli italiani che oggi convivono con una diagnosi di tumore e negli ultimi 60 anni oltre 80 film si sono occupati di cancro. Ma, grazie alle cure, è finita l'epoca di 'Love Story', perche', spiegano gli oncologi che hanno sostenuto il concorso, oggi si guarisce sempre di più. Il corto nasce da un soggetto di David Fratini, sceneggiatura dello stesso Fratini e con la regia di Liguori. Con Euridice Axen, Giorgia Wurth, Nicolas Vaporidis e Monica Scattini. Due brani sono stati interpretati da Marco Carta.
Angela è una bella ragazza sulla trentina che cammina per strada a passo veloce. Sta andando a trovare sua sorella Laura, malata di tumore, che da poco ha iniziato il primo ciclo di chemio. Si scontra con Luca, uno ragazzo che ha conosciuto qualche giorno prima dalle sorelle durante un concerto. Angela non lo riconosce, dice di ricordarsi di lui solo nel momento in cui Luca le chiede notizie di Laura alla quale lui aveva lasciato il suo numero di telefono. Angela risponde in modo frettoloso e va dalla sorella. Le due, insieme, affrontano la terapia con forza e coraggio senza chiudere le porte, si intuisce, ad un eventuale amore. ''Mi rendo conto di aver trattato un argomento di cui si parla da sempre con timore - spiega la regista - ed e' un argomento delicato, difficile, con il rischio di essere un po' scontati e ripetitivi. Il fine che si propone non è solamente quello di promuovere la speranza, bensì il messaggio forte che oggi, attraverso le nuove terapie di supporto e un adeguato sostegno medico oltre che familiare, si può essere molto più ottimisti sulle possibilità di sconfiggere questa malattia''.
(ANSA)
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